Ci sono forme d’odio difficili da estirpare. Quello sui social poi, corre veloce ed in maniera infida: il leone da tastiera nasconde la propria identità dietro lo schermo di uno smartphone o di un laptop. Per l’ennesima volta al centro di questa terribile campagna d’odio che non avremmo voluto raccontare è finita la senatrice Liliana Segre.
La vicenda. Tutto è scaturito dalle foto pubblicate dalla Regione Lombardia che ritraggono la testimone del campo di concentramento di Auschwitz sottoporsi al vaccino anti-Covid. Sotto l’immagine si sono susseguiti i commenti più indicibili: da che l’accusa di fare uno spogliarello buonista a chi le augura la peggio sorte legata al coronavirus.