20.8 C
Milano
08. 05. 2024 15:21

Canna fumaria Kfc in via Paolo Sarpi, continua la battaglia dei residenti contro “il mostro”: «Ma il Comune resta in silenzio»

Va avanti la protesta dei residenti di Chinatown: la canna fumaria non solo emana odori sgradevoli, ma rovina anche la facciata degli edifici. E un eventuale spostamento non risolverebbe i problemi

Più letti

È ormai da alcuni mesi che i residenti del Gruppo Canonica Sarpi Ovest attendono invano riscontro da Kfc e dal Comune di Milano per trovare soluzioni reali e tangibili ai disagi causati dalle «emissioni nauseabonde, dal rumore dei macchinari (spesso lasciati accesi di notte) e dallo scempio urbanistico provocati dalla presenza della gigantesca canna fumaria», posizionata in un contesto storico densamente popolato.

Canna fumaria Kfc, verso un “progetto migliorativo”?

«Purtroppo, sempre in assenza di comunicazioni, qualcosa sta accadendo – scrivono i residenti che già nei mesi scorsi avevano segnalato con veemenza il problema -: nei giorni scorsi sono stati notati alcuni tecnici, al lavoro nel cortile del civico 61 di via Paolo Sarpi, che consultavano un progetto e prendevano misure dell’impianto esistente e dell’area circostante. Ci si chiede a questo punto se Kfc intenda procedere con il cosiddetto “progetto migliorativo”, ventilato l’anno scorso, che prevedrebbe di spostare la canna fumaria, attualmente posizionata lungo la facciata della palazzina interna del civico 61, alla palazzina esterna del medesimo civico che si affaccia su via Sarpi».

Canna fumaria Kfc vista dal civico 59 di via Sarpi
Canna fumaria Kfc vista dal civico 59 di via Sarpi

Canna fumaria Kfc, lo spostamento non risolve i problemi

«Due anni fa – ricordano i residenti -, durante le fasi di installazione dell’attuale impianto, Kfc aveva rassicurato che l’impianto non avrebbe causato nessun disagio. Pertanto, secondo il parere dei residenti coinvolti, lo spostamento del mostro architettonico, non solo non risolverebbe le problematiche già esistenti, ma andrebbe altresì ad ampliare la platea di coloro che già subiscono tali disagi, coinvolgendo almeno altri 6-7 edifici, adiacenti al civico 61 di via Sarpi».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Canna fumaria Kfc, residenti contro il Comune

Dito puntato anche contro Palazzo Marino: «Alla mancanza di comunicazione da parte di Kfc si aggiunge l’assenza di un riscontro da parte dei rappresentanti e degli uffici competenti del Comune di Milano, interpellati dai residenti e dai giornalisti che hanno cercato di approfondire la vicenda. L’unico a pronunciarsi sul tema è stato il presidente del Municipio 1, Mattia Abdu. Nessun aiuto è giunto da parte delle Istituzioni e i pochi controlli effettuati dal Dipartimento di Igiene e prevenzione Sanitaria dell’Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano, si sono rivelati poco approfonditi e inadeguati rispetto alla realtà dei fatti e al forte disagio dichiarato dai cittadini».


Lo scorso 2 febbraio avevamo scritto

Residenti di Chinatown contro la canna fumaria Kfc, il noto fast food americano Kentucky Fried Chicken. Il motivo è molto semplice: essa, con i suoi 80 cm di diametro, invade la facciata interna di tutto l’edificio e rilascia quello che viene definito un «odore sgradevole e assolutamente insopportabile». Tanto che, affermano i condomini del palazzo, «è impossibile persino aprire le finestre».

 

Canna fumaria Kfc invade palazzo in via Paolo Sarpi: la protesta dei residenti

 

Il palazzo in questione che vede l’invadente presenza di questa enorme canna fumaria Kfc è quello situato in via Paolo Sarpi 61, dove si trova la sede del fast food. Si tratta di un edificio storico milanese, costruito negli anni ’30, adesso rovinato da questa canna di 80 cm di diametro. Ma questo non è l’unico a dover sopportare lo spiacevole odore. A lamentarsi sono anche coloro che vivono e lavorano nel palazzo confinante per corti interne di via Canonica 74. Clicca qui per vedere la foto.


I residenti
di questa specifica area di Chinatown, a Milano, in realtà portano avanti questa protesta da più di un anno e mezzo. Le loro voci però – almeno fino ad ora – sono sempre rimaste inascoltate. Uomini, donne, ragazzi e bambini si affacciano dalle loro finestre e, invece di ammirare e godersi la bellezza del proprio palazzo e di quello a fianco, sono costretti a «vedere deturpato il decoro condominiale».


Chinatown, protesta contro la canna fumaria Kfc 


«La canna fumaria installata ad agosto 2021 dal fast food Kfc è diventato un problema per la vista e non solo», denunciano i residenti di via Paolo Sarpi 61 e quelli di via Canonica 74. «L’impianto tecnico, infatti, rende le corti degli edifici in stile vecchia Milano uno scempio, emanando al contempo un insopportabile odore di olio e pollo fritto negli appartamenti, impedendo ai residenti di aprire le loro finestre», continuano.

 

Ed è questo, in sostanza, ciò che contestano le persone che vivono in quell’area precisa. Esse inoltre hanno deciso di unire le loro voci e le loro (giustificate) lamentele unendosi al comitato «Gruppo Residenti Canonica Sarpi Ovest». A prendere parte alla protesta, come si può ben intuire, non sono solo i residenti del palazzo interessato, ma anche coloro che abitano negli edifici circostanti.

 

A rappresentare i residenti è Emanuela Vinci, che spinge per trovare soluzioni il prima possibile. Sebbene però siano previste alcune novità, queste non sembrano soddisfare le richieste avanzate dai cittadini. Si tratterebbe di modifiche tecniche che comunque non risolverebbero la questione. Modifiche tecniche alle quali gli stessi residenti guardano con diffidenza.

 

Kfc e il problema della canna fumaria in via Paolo Sarpi

 

Ma non è finita qui. «Oltre a non aver risolto l’attuale problema, Kfc ha in programma di spostare il bocchettone verso via Paolo Sarpi, costringendo altri condomini e persino passanti ed esercenti a fare i conti con l’olezzo insostenibile emanato dalle loro cucine», spiega Vinci. «Attualmente la canna fumaria si sviluppa dall’interno del civico 61 arrampicandosi per tutta la facciata del palazzo e sbucando dal tetto diretto verso i civici di via Albertini, con una bocca di scarico larga 80 centimetri. Le immagini parlano più chiaro di ogni descrizione: questo mostro architettonico è la traduzione visiva del potere economico di una catena multinazionale a discapito di edifici storici e del benessere dei residenti». 

 

I problemi legati alla presenza di questa canna fumaria Kfc sono chiari ed evidenti: ai disagi quotidiani legati all’odore che viene definito più volte «insopportabile», si va ad aggiungere la svalutazione che questo impianto comporta sul valore degli appartamenti presenti all’interno del palazzo stesso.

 

Al momento, «secondo alcune indiscrezioni, questo scempio architettonico verrà spostato, a detta dei tecnici per ottimizzare le condizioni attuali, sulla parete opposta interna del cortile, con affaccio diretto su via Paolo Sarpi. Il risultato sarà passeggiare per la via o mangiare un’ottima pizza al trancio con il costante e persistente odore di olio e pollo fritto. Come è possibile che una catena di fast food possa così facilmente deturpare palazzi storici e costringere residenti di più condomini a tanto disagio?». Questa è la domanda a cui residenti (e non solo) cercano una risposta ormai da tempo.

In breve

FantaMunicipio #29: qui ci vuole un sopralluogo spazio ai tecnici del Comune

Nella struttura gerarchica del Comune, che nonostante le promesse e le ambizioni, difficilmente si riesce a scardinare (per esempio...