La divisa della Nazionale di calcio disegnata da Giorgio Armani ha scatenato l’ironia dei social nei giorni scorsi. In moltissimi in rete hanno definito il completo come una divisa da chef fino a chiamare la squadra di Mancini “Nazionale di Masterchef”. A prendere le difese della divisa ci ha pensato lo stesso Re Giorgio.
Giorgio Armani: «Mi sono ispirato a Bearzot»
La divisa della nazionale azzurra è un omaggio a Enzo Bearzot, l’allenatore che portò gli azzurri sul tetto del mondo nel 1982. Infatti riguardando le foto dell’epoca si nota l’estrema somiglianza dei colori con la divisa dell’epoca. È composta dalla giacca azzurro/bianco con collo alla coreana, in cotone leggero seersucker con effetto stropicciato, e pantaloni morbidi neri.

«Sono orgoglioso di vestire la nostra Nazionale in questo momento di ripartenza e in un campionato così importante – ha dichiarato in una nota “Re Giorgio” -. Ho lavorato su un’idea di eleganza spontanea e sportiva, dallo spirito autentico. Ho immaginato un abito leggero ma pieno di dignità, come dignitoso e fiero deve essere il nostro spirito in questo momento».
A difendere la divisa anche il presidente della FGIC, Gabriele Gravina: «Ringrazio Armani perché è riuscito a disegnare un abito in grado di unire ed esaltare tre caratteristiche fondamentali di questa Nazionale così giovane, elegante e determinata. Il suo stile si unisce alla perfezione con l’impronta data agli azzurri dal ct Mancini».