23.7 C
Milano
27. 07. 2024 07:43

Donna manganellata a Milano, vigile condannato a 10 mesi

La 42enne aggredita aveva presentato denuncia sostenendo che gli agenti si fossero accaniti su di lei in quanto transessuale

Più letti

È stato condannato a dieci mesi con il rito abbreviato per lesioni aggravate uno degli agenti di Polizia locale indagati nel caso della donna transessuale di 43 anni colpita con calci e manganellate, anche in testa, in zona Bocconi nel maggio del 2023 (tutta la vicenda è infondo alla pagina), e poi immobilizzata con spray al peperoncino.

Donna manganellata a Milano, le sentenze contro gli agenti

Rinviati a giudizio altri due vigili per lesioni e falso, e la stessa 43enne, a sua volta accusata di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazione della propria identità e ricettazione in merito a una tessera per i trasporti pubblici che le era stata trovata addosso. Altrettanti agenti, che erano accusati soltanto di falso per la relazione redatta in merito all’intervento, sono stati invece prosciolti perché il fatto non costituisce reato.

Il processo comincerà il prossimo 14 novembre davanti ai giudici della Nona sezione penale. La scena delle manganellate era stata ripresa da alcuni studenti affacciati alla finestra ed era diventata virale sui social in breve tempo. La 42enne, difesa dall’avvocato Debora Piazza, aveva presentato denuncia sostenendo che gli agenti si fossero accaniti su di lei in quanto transessuale. Stando alla sua versione, dopo il pestaggio e dopo che i vigili le avevano spruzzato dello spray al peperoncino in volto, sarebbe stata trattenuta in auto diversi minuti.

donna manganellata

L’intervento dei vigili era iniziato la mattina del 24 maggio 2023 in via Giacosa, vicino al parco Trotter di Milano, perché era stata segnalata una persona visibilmente agitata che gridava contro i passanti. Dopo essere stata fatta salire in auto per essere portata al Reparto radio mobile di via Custodi per l’identificazione, la donna avrebbe detto di non sentirsi bene e, scendendo dalla macchina, avrebbe tentato la fuga. Una volta raggiunta in via Sarfatti sarebbe iniziata l’aggressione.

Uno dei vigili, nel corso di una delle scorse udienze, aveva offerto un risarcimento alla donna di poche migliaia di euro, accettato come acconto in caso di eventuale risarcimento per un danno maggiore. Per il vigile condannato oggi a 10 mesi con pena sospesa è stato anche stabilito un risarcimento da liquidarsi in sede civile.

__________________________________________________

25/05/2023 – Occhi ancora puntati sul caso della donna manganellata a Milano, in zona Bocconi, nella giornata di mercoledì 24 maggio 2023. Oggi sono arrivate le dichiarazioni di Daniele Vincini, segretario del sindacato Sulpl, che ha difeso gli agenti coinvolti della polizia locale. Essi hanno fermato una donna trans di 42 anni con precedenti dopo che questa avrebbe infastidito diverse persone nei pressi di Parco Trotter. Gli agenti sarebbero intervenuti, secondo i pm, per segnalazioni di schiamazzi da parte della donna e non per atti osceni davanti ai bimbi di una scuola elementare (come precedentemente dichiarato). A parlare oggi poi è stata anche lei, nota a tutti con il nome di Bruna, che ha smentito però le parole degli agenti.

Donna manganellata a Milano: cos’è successo

Secondo quanto emerge per adesso su questo caso che ha sconvolto l’opinione pubblica, alcuni genitori e passanti avrebbero chiamato la polizia locale per segnalare i comportamenti di questa donna che, stando alle testimonianze, avrebbe anche urlato davanti a tutti di avere l’Aids. Dopo la 42enne sarebbe stata fermata non senza fatica dagli agenti che l’avrebbero poi caricata in auto, cercando di portarla negli uffici di via Custodi.

Durante il tragitto però, la donna avrebbe costretto gli agenti a fermarsi e avrebbe tentato la fuga. Successivamente avrebbe continuato a dare in escandescenze e avrebbe anche ferito due agenti con calci e pugni. Nel video che gira sui social si vede a questo punto l’utilizzo di manganelli e spray al peperoncino da parte degli agenti nei confronti della 42enne.

Donna manganellata a Milano: la difesa degli agenti

Le parole di oggi di Daniele Vincini su questo caso sono state molto chiare. «I colpi manganello non erano pensati per fare del male, bensì per ammorbidire», ha dichiarato a margine di un evento fuori da Palazzo Marino. «Il soggetto che è stato colpito dagli agenti nelle fasi più concitate del fermo ha avuto zero giorni di prognosi e non ha avuto problemi di tipo fisico».

«Gli unici che hanno riportato lesioni – ha continuato – sono gli agenti. Il sangue che si vede nelle riprese era sangue conseguente a una rissa che c’era stata prima delle 8.15, momento in cui sono stati richiesti al Parco Trotter i miei colleghi da un genitore che lamentava il fatto che questo fosse praticamente nudo».

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Mi-Tomorrow (@mi_tomorrow)

Inoltre il segretario del sindacato Sulpl ha precisato che tutti gli agenti di strada, dunque anche i quattro coinvolti in questo caso, seguono corsi di formazione e utilizzano i vari strumenti che hanno a disposizione. Tuttavia, ha ammesso, «nella concitazione, sotto l’effetto adrenalinico qualcosa può essere sfuggito. Questo mi preme dirlo perché prognosi zero, chi ha avuto problemi fisici, ma soprattutto per il discorso legato agli infortuni biologici perché questo gridava di essere sieropositivo, sono i miei colleghi che dovranno fare tutte le procedure mediche per vedere se hanno contratto una malattia di questa portata».

Parla Bruna, la donna manganellata a Milano

«Avevo paura che mi picchiassero ancora: anche al Trotter e in macchina mi hanno strattonata tutta. Mi sono nascosta dietro a un’aiuola ma mi hanno trovata». Così Bruna, in una intervista rilasciata a Repubblica, ha spiegato la sua fuga dall’auto della polizia locale. «Credo che denuncerò, ma ho paura. È una brutta storia, ho paura che mi succeda qualcosa se parlo troppo», ha continuato.

E ancora: «Sono molto impaurita, ieri sera ero stanchissima mi bruciavano gli occhi e avevo male alla testa e al fianco dove ho preso le botte. Ero molto agitata, ieri mattina avevo litigato con alcuni sudamericani, ma non è vero che ero nuda al parco. Ero su di giri, sono un tipo molto agitato, avevo bevuta la sera prima e avevo fumato una spinello. Ma non ho fatto nulla di male non ho picchiato nessuno. Dalla rabbia mi sono morsa le braccia e mi sono fatta dei tagli».

«Io ero seduta avevo le braccia alzate dicendo di non picchiarmi. Invece ho preso colpi in testa, al fianco, ancora alla testa. Mi sono sentita trattata come un cane. Chiedevo di non picchiarmi, solo la donna vigile è stata gentile con me».

In breve

Il Municipio 1 vince il FantaMunicipio 2024, il presidente Abdu: «Tuteliamo le identità dei singoli quartieri»

Il FantaMunicipio di Mi-Tomorrow di quest’anno ha visto trionfare il Municipio 1 guidato dal 2021 dal presidente Mattia Abdu...