«Love is not tourism», è lo slogan del movimento delle coppie binazionali divise dal Covid. Questa mattina alcuni sostenitori sono scesi in piazza Scala per chiedere una “liberalizzazione” degli incontri tra coppie non sposate che non possono ricongiungersi a causa delle limitazioni di viaggio imposte dalle norme anti-Covid.
Il movimento. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio dei diritti europei sarebbero circa 10 mila le coppie intrappolate in questo “limbo burocratico”. «La maggior parte dei problemi – si legge sul sito di “Love is not tourism” – riguardano le coppie nelle quali un partner vive al di fuori dell’area Schengen, e in particolare in uno dei Paesi verso i quali ancora persistono restrizioni di viaggio».
Al momento in Europa sono solo nove i paesi che permettono il ricongiungimento di queste coppie di fidanzati che da un punto di vista legale non hanno alcun riconoscimento: Francia, Spagna, Germania, Austria, Pesi Bassi, Repubblica Ceca, Danimarca, Svizzera, Norvegia, Finlandia e Islanda.
«Siamo disponibili a sottoporci a adeguate norme di sicurezza – scrivono gli organizzatori della campagna – come il test auto-pagato all’arrivo e la quarantena fino a quando non viene ricevuto un risultato negativo o una quarantena rigorosa di 14 giorni, purché le coppie e le famiglie non sposate possano andare a trovare le persone più importanti».
Intanto i sostenitori del movimento in Italia hanno riempito piazza Scala con palloncini a forma di cuore con sopra le foto dei propri compagni all’estero.