La settimana di Ferragosto è alle porte, ma quanto spenderanno gli italiani per andare in vacanza? E che tipo di soggiorno sceglieranno? Lo rivela un’indagine dell’Osservatorio Confturismo-Confcommercio e di Swg di luglio, che fotografa la situazione vacanziera italiana.
Un’emorragia di turisti stranieri
Il segno meno più importante emerso dall’indagine è certamente quello relativo alla presenza di turisti stranieri. Quest’anno saranno 25 milioni in meno di quelli che avevano visitato l’Italia nell’estate 2019 e quasi tutti di origine europea. Il tutto è ovviamente legato alle limitazioni agli spostamenti dovute al Covid, che non hanno permesso ai turisti americani e asiatici di raggiungere l’Italia.
Spese contenute per gli italiani
Gli italiani spenderanno in media 680 euro a persona, con un costo medio per famiglia pari a 1.022 euro Si tratta, nella maggior parte dei casi, di mete italiane, ma il 20% degli aspiranti vacanzieri a fine luglio non aveva ancora prenotato.
Il tema principale delle vacanze sarà il relax: il 49% degli intervistati ha ammesso che si muoverà solo per godersi un pò di riposo. A seguire tra i motivi alla base delle vacanze 2020 la possibilità di avere contatti con le persone care (32%) e di immergersi nella natura (32%).
Crollano invece le vacanze culturali: gli intervistati che pensano come prima cosa ai musei e ai siti turistici dal 33% dello scorso anno passano al 15% del 2020. Le mete dedicate al benessere calano dal 12% all’attuale 9%, ma a subire il crollo peggiore sono i viaggiatori dello shopping: passano dal 21 al 5%.
«In epoca il quadrimestre giugno-settembre valeva il 60% delle presenze turistiche e della spesa di tutto l’anno in Italia, senza contare l’outgoing, che faceva spendere agli italiani 11,5 miliardi — dichiara il presidente di Confturismo-Confcommercio Confturismo, Luca Patanè — Di tutto questo, l’estate 2020 salverà forse il 25%».
La soluzione per uscire da questo pantano è per Patanè una sola: «Basta con questo approccio autolesionistico, e al via da subito una serie di misure importanti e con forti stanziamenti dedicati al settore. Si prenda atto, una volta per tutte, che il turismo è già da tempo colonna portante dell’economia italiana, non una vaga chance per il futuro. È concretamente a rischio un milione di posti di lavoro».