Biglietto Atm, via alla battaglia in Consiglio Comunale

Consiglio Comunale
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Un po’ ingiustamente il Consiglio comunale è relegato ad un ruolo, e soprattutto ad un’attenzione, di secondo piano rispetto al Sindaco e alla Giunta. Eppure è il massimo organo rappresentativo della città dove sono presenti quasi tutte le tendenze politiche e gli umori che circolano in città. Nei prossimi giorni sarà all’esame dell’assemblea uno dei provvedimenti più spinosi, l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico.

Un tema delicato se si pensa che sull’intera rete di Atm nel 2017 sono stati 750 milioni i passeggeri che hanno scelto di muoversi con i mezzi pubblici, contro i 736 milioni del 2015 e i 728 milioni nel 2016. Oltre due milioni di persone, insomma, ogni giorno affollano metro, bus, e tram: tocca al Consiglio comunale dare a loro la risposta definitiva sulle tariffe.

I PASSEGGERI SULLA RETE ATM

2017: 750 milioni
2016: 728 milioni
2915: 736 milioni

«Investiamo in nuove linee, la città capirà»
Barberis (Pd) argomenta la scelta del rincaro

Capogruppo del Partito Democratico, 35 anni, Filippo Barberis parla a Mi-Tomorrow dei prossimi passaggi più delicato in aula, a cominciare dalla delibera sul trasporto pubblico.

Quando sarà votata?
«Entro metà novembre».

Potrà essere emendata?
«Tecnicamente si ma, se accadrà, saranno emendamenti di piccola portata. Questo perché la proposta dell’Agenzia di Bacino, che riguarda la mobilità a Milano e nell’hinterland, è un punto di equilibrio che abbiamo raggiunto con la altre forze di maggioranza».

Il discorso del Comune ai milanesi in sintesi è questo: vi chiediamo sacrifici ma vi diamo più servizi.
«Si, è un tema da inquadrare così: la crescita imponente degli investimenti per il trasporto, cito M4, M5, il potenziamento nelle periferie, ci ha portato un costo di 150 milioni di euro in più. Da Stato e Regione i trasferimenti sono diminuiti di 17 milioni: i 55 milioni che arriveranno dall’aumento delle tariffe copriranno solo un terzo del fabbisogno».

La città accoglierà questo discorso?
«La città è in grado di accoglierlo quando vede che il Comune continua a investire nel trasporto pubblico. Detto questo voglio comunque sottolineare alcuni aspetti importanti».

Prego.
«Il biglietto ordinario passerà da 1,50 a 2 euro ma sarà utilizzabile nei comuni di prima fascia come Assago, Rho, inoltre non sono stati aumentati gli abbonamenti per stimolarne l’uso da parte dei pendolari. Sottolineo, poi, che bisogna considerare come il 70 per cento degli utenti sono anziani, giovani under 26 e titolari degli abbonamenti annuali e mensili: a parte l’aumento dell’11 per cento per quest’ultimo, gli altri non sono stati modificati perché abbiamo voluto tutelare gli utenti».

Altro tema importante. Arriva in aula il nuovo Piano di Governo del Territorio…
«E’ molto importante perché tratta punti delicati come la riqualificazione urbana, il verde, gli esercizi commerciali, l’housing sociale. Discuteremo anche il piano delle periferie».

I Navigli?
«C’è stato il dibattito pubblico, adesso bisogna di verificare se nel bilancio preventivo bisogna stanziare qualcosa in conto capitale».

«Ticket raddoppiato in sette anni»
De Pasquale (Forza Italia) attacca la giunta

A Palazzo Marino da oltre vent’anni, Fabrizio De Pasquale guida il gruppo di Forza Italia in un’opposizione senza sconti all’amministrazione Sala. A Mi-Tomorrow spiega la ragioni del no al provvedimento sui trasporti.

La delibera sul trasporto pubblico che sta per arrivare in aula.
«Voglio premettere che solo l’impegno delle opposizioni ha consentito che se ne discutesse in aula perché la volontà della maggioranza era di segno opposto. Entrando nel merito ricordo che in sette anni di amministrazioni di centrosinistra il prezzo del biglietto giornaliero è raddoppiato».

L’Amministrazione sostiene che gli aumenti delle tariffe sono dovuti al potenziamento dei servizi.
«Non sono giustificati, il potenziamento del trasporto in superficie non si è visto, abbiamo anzi assistito a tagli e modifiche».

E’ arrivata la M5 e c’è la M4 in costruzione.
«La M5 è stata realizzata durante l’Amministrazione Moratti, la M4 è un progetto di venti anni fa che, a causa delle incertezze dall’assessore Granelli, è in grave ritardo».

I mancati trasferimenti di Stato e Regione hanno reso le risorse insufficienti. Che fare?
«Sarebbe sufficiente utilizzare i 30 milioni ricavati da Area C e i 39 milioni di utili fatturati da Atm. Il problema è che questi aumenti non sono stati decisi per finanziare la M4 ma per altre operazioni».

Quali?
«In primo luogo per sistemare il bilancio di Atm non del Comune. Inoltre saranno utilizzati per coprire il disavanzo del trasporto pubblico dei comuni di prima fascia, che avranno il biglietto ordinario uguale a quello di Milano: il Comune incassa solo 6 milioni ma ne deve mettere 80».

Non c’è niente di accettabile?
«Ritengo davvero poco opportuno stabilire questi aumenti in un momento in cui si introduce area B, ovvero una misura diretta alle auto. Un miglioramento ci può essere se vengono prese in considerazione queste tre condizioni: la diffusione su tutta la rete del biglietto elettronico, maggiori condizioni di sicurezza e attenzione all’evoluzione tariffaria».

In aula sta per arrivare anche il nuovo Pgt.
«Abbiamo un atteggiamento costruttivo, siamo a favore di tutto ciò che può modificare in meglio la città».