14.2 C
Milano
25. 04. 2024 19:50

Donna paralizzata torna a camminare: l’intervento dell’ospedale San Raffaele di Milano

Quando la tecnologia può salvare una vita, la storia di quanto accaduto

Più letti

Una donna paralizzata torna a camminare grazie ad un intervento, il primo di questo genere in Italia, eseguito dall’Ospedale San Raffaele di Milano. Nel dettaglio, è stato impiantato un neurostimolatore midollare che ha permesso a una giovane donna con paralisi agli arti inferiori, causata da una lesione midollare, di tornare a camminare.

Donna paralizzata torna a camminare, l’intervento dell’ospedale San Raffaele di Milano 

Questo protocollo è parte di un programma di ricerca avanzata che Università Vita-Salute San Raffaele e IRCCS Ospedale San Raffaele hanno attivato per sviluppare terapie innovative che si avvalgono di un’interfaccia tra dispositivi elettronici e sistema nervoso centrale per vicariarne le deficienze funzionali. L’intervento porta la firma del team di neurochirurghi guidato dal professor Pietro Mortini, primario di neurochirurgia e Ordinario presso l’Università Vita – Salute San Raffaele. La paziente, 32 anni, vittima di un incidente sportivo che le ha causato una lesione midollare, ora è in grado di mantenere la stazione eretta e di camminare con l’ausilio di un deambulatore. 

Donna paralizzata torna a camminare, il risultato ottenuto dal San Raffaele con l’università di Pisa

Il risultato è stato possibile grazie alla collaborazione con un gruppo di ingegneri dell’Istituto di biorobotica de La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, diretto dal professor Silvestro Micera, esperto di fama internazionale. La paziente sta ancora eseguendo con ottimi risultati, un complesso percorso riabilitativo definito dal dottor Sandro Iannaccone, primario dell’Unità di Riabilitazione Disturbi Neurologici Cognitivi-Motori. 

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

ospedale san raffaele
ospedale san raffaele

La ricerca che ha permesso alla donna di tornare a camminare

Spiega il professor Piero Mortini: «Stiamo conducendo un protocollo di ricerca clinica avanzata, coordinato dal mio collaboratore, dottor Luigi Albano, al termine del quale questo intervento potrebbe entrare nella pratica clinica corrente, offrendo una soluzione terapeutica ai pazienti con lesioni midollari. Il prossimo passo sarà trattare anche lesioni del midollo spinale determinate da malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla, nei pazienti che verranno reclutati dall’Unità di Neurologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, diretta dal professor Massimo Filippi».

L’intervento dell’ospedale San Raffaele di Milano 

Il dispositivo impiantato si compone di due parti: un supporto biocompatibile per 32 elettrodi che viene inserito nello spazio epidurale della colonna vertebrale, e un generatore di impulsi, (una sorta di pacemaker) simile a quelli utilizzati nei pazienti con aritmie cardiache, inserito sotto la pelle a livello dell’anca. Gli impulsi vengono erogati al midollo spinale da dove poi transitano ai nervi e ai muscoli. L’impianto del dispositivo è avvenuto in circa tre ore, attraverso un delicato intervento neurochirurgico mininvasivo, eseguito in monitoraggio neurofisiologico continuo. Il pacemaker è stato poi programmato per garantire l’attivazione coordinata di tutti i muscoli necessari alla deambulazione. Il controllo delle funzioni dello stimolatore è possibile grazie a una serie di opzioni funzionali che possono essere scelte dalla paziente in base alle necessità locomotorie della vita quotidiana.

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...