Ci curiamo bene? Secondo i milanesi non seguiamo le terapie giuste

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Solo sei pazienti su dieci seguono correttamente le terapie fondamentali per lo scompenso cardiaco e per la fibrillazione atriale, due delle malattie cardiovascolari più insidiose per la salute del cuore. Risulta da un’indagine svolta su 3.131 cittadini lombardi, nella maggior parte dei casi sopra i 75 anni di età, trattati per diverse malattie concomitanti, che richiedono da 3 a 5 e più farmaci al giorno. Questi pazienti sono stati invitati dai propri farmacisti di fiducia, in farmacie aderenti a Federfarma delle province di Milano, Lodi e Monza Brianza, a rispondere a un questionario volto ad approfondire difficoltà nella gestione della terapia anticoagulante per i due tipi di malattia in esame.

 

L’indagine – i cui risultati confermano i dati europei su una generalizzata non aderenza alle terapie che causa nel continente 200mila morti l’anno con costi fra gli 85 e i 125 miliardi – è stata condotta nell’ambito di “Prendila a cuore”, progetto di Federfarma Lombardia e Fondazione Muralti in collaborazione col Centro cardiologico Monzino e col contributo di Daiichi Sankyo.

«L’aderenza terapeutica riveste un ruolo fondamentale nello scompenso cardiaco e nella fibrillazione atriale – spiega il coordinatore dell’indagine Piergiuseppe Agostoni del Monzino – È emerso non solo che ben 4 pazienti su 10 sono non aderenti alla terapia, ma anche che tra i pazienti definibili aderenti in più del 10% dei casi la terapia è assunta in modo non ottimale. E in entrambi i casi aumentano da 3 a 7 volte acutizzazioni ed eventi gravi”, oltre il danno economico al Sistema Sanitario. Infatti, secondo i dati di Giorgio Cenciarelli, esperto in dinamiche sanitarie, «nell’ambito delle malattie croniche un anno di terapia Costa mediamente dal 30 al 50% di un solo giorno di ricovero in ospedale».

Elemento sottolineato anche dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera secondo cui “al di là del danno alla salute di ciascun paziente, non possiamo più permetterci malati non aderenti alle terapie. Le farmacie possono essere l’anello fondamentale nel lavoro di verifica sull’aderenza terapeutica dei pazienti cronici». «Già le farmacie sono in prima linea – conclude Annarosa Racca, Presidente Federfarma Lombardia – a fianco di specialisti e medici di Medicina generale. Anche attraverso la continua promozione di campagne di screening, sensibilizzazione e prevenzione».


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