Riki con Lo sappiamo entrambi: «questa canzone arriva da Brera»

Riki al debutto sanremese con Lo sappiamo entrambi: «La mia Milano ha tutto quello che serve per stare bene»

Classe ’92, Riccardo “Riki” Marcuzzo debutta al Festival con oltre un milione di followers su Instagram, un primato di vendite discografiche nel 2017 ed un brano che parla di un amore destinato a finire: Lo sappiamo entrambi anticipa il nuovo album di inediti del cantautore nato a Segrate, in uscita in primavera.

 

Da Segrate a Sanremo, Riccardo.
«Su questo ho un piccolo aneddoto: sono nato al settimo piano del reparto di pediatria dell’Ospedale San Raffaele. Sulla carta di identità c’è scritto “Nato a Segrate”, ma in realtà proprio quell’area oggi è passata a Milano, visto che hanno spostato il reparto».

Come vedi Milano, oggi?
«Sono molto innamorato di questa città. Ne parlo troppo poco purtroppo, fa parte di noi milanesi essere poco patriottici. Qui ho tutto quello che mi serve per divertirmi, studiare e lavorare. Milano ha tutto quello che serve per stare bene».

Pochi sanno che sei anche uno studente.
«Mi laureerò allo IED in Design del prodotto. Ho unito le mie due grandi passioni, musica e design, nella città che detiene il primato nazionale in entrambi i campi. Da buon milanese sono orgoglioso di coltivarle nella mia città».

Ora vivi qui?
«Sì, ma sono un nomade, ho girato tanto. Ora mi sono fermato a Brera, un bellissimo quartiere».

Il posto dove hai scritto di più?
«La mia cameretta nell’hinterland, a Pessano con Bornago. Lì ho scritto la maggior parte del mio repertorio, poi una volta trasferito da solo a Milano ho scritto anche i brani dell’album in uscita a marzo».

Anche l’ultimo brano è stato scritto a Milano?
«Lo sappiamo entrambi l’ho scritta proprio a Brera, come la maggior parte delle canzoni del nuovo album, tra cui un brano che non definirei proprio un inno alla mia città, ma in cui ho catturato tante immagini delle sue piazze e delle sue vie».

Ti sei fermato all’apice della notorierà nel 2018, quando sei stato l’artista italiano più venduto in assoluto. Ti sei pentito?
«No, lo rifarei. Mi sono fermato sul fronte del mercato italiano, ma ho continuato la mia carriera in Argentina, Messico e Colombia. Ci vuole coraggio per ripartire da zero, dopo un tour tutto sold-out. Sarebbe stato naturale continuare su quella strada, con un nuovo disco, promozione e tour. Ma io mi annoio facilmente. Ho bisogno di sperimentare per crescere».

Il tuo rapporto con i social è costantemente criticato.
«Se sei un personaggio pubblico, hai una responsabilità davanti al pubblico che ti segue. Non è banale, è la verità. Ognuno può usare i social come crede e purtroppo non sempre sono usati per diffondere messaggi positivi. Ho voluto sperimentare sui social riaprendo il mio profilo con un avatar, ho rotto un equilibrio ed è stato curioso vedere come ragionano le persone».

Cosa hai capito?
«Su 14.000 commenti, pochi avevano compreso che non ero palesemente io. Siamo bombardati da immagini che vediamo, ma non osserviamo bene».

Sperimentare comporta sempre un certo rischio.
«Ne sono consapevole. Ci metto passione, creatività e sentimento ragionato. Chi è fuori dal coro è sempre criticato, perchè non segue la massa. Ci sta, la vivo bene, non ho nulla da perdere perchè ho solo tre anni di carriera e so che devo dimostare ancora molto. Sono a Sanremo per questo».

Il tuo sogno?
«Esibirmi un giorno a San Siro, ma ci voglio arrivare con la giusta consapevolezza».

Ti sei “accontentato” del concertone di piazza Duomo.
«Quando dallo IED mi spostavo in bicicletta verso Ticinese, dove mi aspettava il maestro di canto, passavo spesso per il Duomo durante i preparativi del concerto di Radio Italia. Mi ero promesso di arrivare a cantarci anch’io, un giorno, nella piazza principale della mia città. Quando è successo, è stato magico».


In gara con
Lo sappiamo entrambi

Cover
L’edera con Ana Mena

A Milano
l’11 ottobre al Mediolanum Forum
da 30 euro su ticketone.it

Riki con Lo sappiamo entrambi: «questa canzone arriva da Brera»
Riki con Lo sappiamo entrambi: «questa canzone arriva da Brera»