Nel corso del 2023 aprirà a Milano un vero e proprio Museo dei Quaderni, unico al mondo, in via Broletto 18, nel cuore della città. Il tutto è frutto di materiale raccolto in più di vent’anni di ricerche dall’Archivio dei quaderni di scuola, una straordinaria collezione di quaderni, lettere, diari e temi di bambini di tutto il mondo dal 1770 al 2012 che tra pagine a righe e a quadretti raccontano evoluzione, linguaggio, credenze, curiosità, calligrafie con cui si è espressa la mentalità infantile nell’arco di quasi 250 anni.
Il Museo dei Quaderni, 250 anni di attività dei bambini
Sono circa 2.500, come si legge su fogli e viaggi, i documenti raccolti, catalogati, tradotti e digitalizzati grazie alla passione di Thomas Pololi, che dopo essercisi dedicato nel tempo libero da altri mestieri ne ha fatto ora un lavoro a tempo pieno, soprattutto dopo il riconoscimento ufficiale nel 2014 da parte della Sovrintendenza Archivistica.
Un libro per raccogliere fondi
In contemporanea esce anche un libro, dal titolo «Il prossimo anno faremo le vacanze di Natale sulla Luna», che serve a raccogliere fondi per il museo, i cui materiali sono comunque già ora consultabili su richiesta e vanno regolarmente in trasferta nei laboratori nelle scuole, dove bambini di oggi si confrontano con i racconti di quelli di ieri, e nelle mostre a tema, preziose quelle allestite con il materiale dei bambini durante il tempo di guerra, forse le testimonianze più intense, per leggere la grande storia dal livello raso terra dei più piccoli.
La guerra nei quaderni dei bambini
Nell’archivio anche testimonianze ben più drammatiche, come quelle di una dodicenne giapponese nel 1944 sotto i bombardamenti degli alleati, di piccoli milanesi sfollati, o dell’adolescente francese che descrive sul diario la fuga dai nazisti. Tanta anche la propaganda che passa nei dettati, nelle lettere e sulle copertine dei quaderni, vero campionario di ammaestramento delle masse, inneggianti all’Impero coloniale o all’accordo di Monaco del 1938 con un Mussolini impettito o all’eroico lavoratore o soldato comunista sulle copertine dei quaderni cinesi o russi. Le nazioni presenti, oltre all’Italia, sono 35 con circa 1000 documenti, tra cui il più antico, un libretto di esercizi di un bambino inglese del 1773, e il più recente, un quaderno del 2012 di un bambino del Ghana con in copertina la famiglia Obama, formidabile miraggio di riscatto afrodiscendente.