Senza domani: Inter-Barcellona è il primo “dentro o fuori” della stagione

inter-barcellona
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Nei ricordi di Champions del tifoso nerazzurro, Inter-Barcellona ha un posto speciale. Rimanda con la mente al trionfale 3-1 della semifinale d’andata del 2010, anno del Triplete, quando la banda Mourinho batté i marziani in blaugrana.

 

Di quel complesso di fenomeni oggi sono rimasti i soli Piqué e Messi, ma altri sono arrivati a sostituire gli storici componenti che hanno lanciato il tiqui-taca di Guardiola nell’immaginario del calcio dei sogni. Campioni contro cui l’Inter dovrà confrontarsi domani sera in una partita nella quale serve solo la vittoria, a meno di un gentile regalo dello Slavia Praga contro il Borussia Dortmund.

Nel vantaggio di poter affrontare la squadra di Valverde già matematicamente prima, lo svantaggio sarà quello di avere contro un avversario con la mente sgombra e qualità tecniche complessivamente superiori. Gli spagnoli hanno un “undici” da urlo, ma non tantissimi ricambi e questo fa sì che di turnover ne possano fare fino a un certo punto. Data la vicinanza con il “Clasico” del 18 dicembre, uno degli obiettivi sarà probabilmente quello di non farsi male per arrivare nelle migliori condizioni possibili all’appuntamento clou della Liga.

Quello dell’Inter, di traguardo, può essere soltanto il successo. Sarebbe stato meglio avere più frecce nella faretra, se non fosse che gli infortuni hanno impedito a Conte di poter schierare elementi di capitale importanza come Barella, Sensi o l’ex di turno Sanchez.

Bisognerà fare con quel che si ha: una difesa di lottatori di classe, un centrocampo ridotto all’osso guidato da Brozovic e il duo “LuLa” a prendersi l’onere di segnare. Più San Siro, che dovrà dimostrare di poter essere un fattore eliminando fischi e mugugni di cui il tecnico interista si è lamentato venerdì sera dopo Inter-Roma.

Tra i papabili per una maglia da titolare ci sarà anche Arturo Vidal. Uno di quelli che gli effetti della cura Conte la conoscono perché, come ha detto di recente l’allenatore, «non era ancora il calciatore che è diventato quando ha cominciato a lavorare con me».

I tre anni alla Juventus e quelli successivi tra Bayern Monaco e Barcellona (oltre a due Coppe America con la Nazionale) hanno fatto sì che oggi Conte voglia di nuovo con sé il guerriero cileno. Nella gara d’andata del girone, da subentrante, ha fatto capire perché potrebbe ancora essere determinante in una squadra che sa come valorizzarne le qualità. Appuntamento alle 21.00, biglietti su inter.it.

La vittoria serve anche ai giovani
Sfida ai blaugrana decisiva anche in Youth League. E con un pareggio…

In Youth League, come in Champions, l’Inter dovrà provare a vincere la partita contro il Barcellona. Si gioca alle 16.00 domani al Breda di Sesto. Dopo due sconfitte consecutive contro Borussia Dortmund e Slavia Praga i nerazzurri sono a quota 9 alla pari con i tedeschi e gli slovacchi, ma in caso di sconfitta e di contemporaneo pari tra le altre due sarebbero eliminati dal torneo. Con un pareggio, invece, Madonna sarebbe ancora in corsa, ma dovrebbe passare da un turno in più contro le vincitrici dell’altro tabellone, il Domestic Path, in cui si affrontano le vincitrici dei tornei nazionali.


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