Il Memorial Marra torna in campo: «Dall’Arma al Comune, siamo tutti per Giovanni»

memorial marra
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Quest’anno mancherà la cornice di San Siro: è lì che ogni anno si tiene la finale del “Trofeo Interforze – Memorial Marra”, con madrina l’inviata di Striscia la Notizia Rajae Bezzaz. L’evento prenderà il via domani con le partite dei due gironi eliminatori (uno da quattro e uno da sette) dopo i quali si arriva alla finalissima di giugno.

La partecipazione continua ad essere assidua, da parte di tutte le realtà di cui Marra, ex ufficiale dell’Arma dei Carabinieri e presidente del Consiglio Comunale di Milano fino al momento della prematura scomparsa nel 2004, ha fatto parte.

«Il Memorial – racconta il fratello Angelo, oggi presidente dell’associazione Acquas, che organizza l’evento – è nato dopo la sua morte, quindici anni fa. Gli abbiamo dedicato questo torneo coinvolgendo le realtà in cui aveva vissuto, partendo dal Comune di Milano. Nel corso degli anni abbiamo voluto introdurre delle tematiche sociali e nelle ultime quattro edizioni abbiamo istituito parallelamente al Memorial il Trofeo Interforze».

Marra, come mai non farete la finalissima al Meazza?
«Quest’anno purtroppo siamo impossibilitati a usare lo stadio per alcune attività di interesse cittadino che impediscono di darci la struttura. Dobbiamo cercare un altro posto, probabilmente lo faremo all’Enotria. Stiamo definendo il tutto, ci hanno dato piena disponibilità. Ovviamente non ci sarà il fascino del Meazza, ma speriamo l’anno prossimo ci si possa tornare in quel luogo».

Intanto, ancora una volta, all’appello per il torneo hanno risposto in tanti.
«Domani partiranno i gironi. Le squadre partecipanti sono Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Polizia Locale, Vigili del Fuoco e Aeronautica Militare. Avendo mio fratello indossato la divisa, negli ultimi quattro anni il torneo si è allargato. Fino ad allora partecipavano solo le istituzioni. Il prefetto di Milano, Renato Saccone, ha risposto con entusiasmo alla proposta di fare da presidente del comitato d’onore, così come aveva fatto prima di lui la dottoressa Lamorgese».

Qual è l’obiettivo della vostra associazione e di questo evento?
«Innanzitutto dare un riconoscimento a chi quotidianamente è al servizio del cittadino, senza dimenticare le tematiche sociali. In particolare la cardioprotezione di cui ci occupiamo con Acquas. Abbiamo regalato dei defibrillatori sia a diversi organi delle forze dell’ordine che ad associazioni come Exodus o al Museo di Storia Naturale. Ne doneremo, in una cerimonia che si terrà prossimamente, altri due ai Vigili del Fuoco e al carcere di Opera».

Tra i temi di quest’anno, anche un focus sulla violenza al femminile.
«Scenderemo in campo anche per questo, per dare un segnale di unità sui temi sociali. Abbiamo presentato la campagna “Dare un calcio alla violenza” lo scorso 21 febbraio a Opera, vorremmo inserire nel comitato d’onore anche le rappresentative femminili di Inter e Milan. Ne parleremo a fine campionato. Sarebbe la chiusura di un cerchio, a quel punto avremmo toccato tutte le realtà cittadine».

A chi andrà il tradizionale premio “Simbolo di umanità e impegno civico?
«Diamo un riconoscimento a chi si distingue a favore del prossimo, valutando ogni le proposte che ci arrivano o che noi stessi facciamo al nostro interno. Cercheremo di coinvolgere la Nazionale down che ha vinto il Mondiale di Calcio a 5 e la Nazionale Aido».

Info: associazioneaquas.it


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