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28. 04. 2024 06:00

Milano Cortina 2026, la beffa: costruire la pista da bob ma non usarla per le olimpiadi

Se il Comitato Olimpico Internazionale non desse una deroga sullo spostamento della data di consegna della pista, tutto sarebbe paradossalmente inutile

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La città di Cortina si trova di fronte a un dilemma olimpico: la costruzione di una nuova pista da bob per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, che rischia di non essere utilizzata per l’evento a causa di tempi di realizzazione incerti e possibili mancate deroghe da parte del Comitato Olimpico Internazionale (CIO).

C’è un costruttore per la pista, ma anche incertezze permanenti

Ad oggi, è stato ufficialmente individuato un costruttore per la pista da bob di Cortina: Pizzarotti di Parma. Tuttavia, sorgono dubbi sulla possibilità di rispettare i tempi di realizzazione previsti. La Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 (Simico) ha confermato l’idoneità di Pizzarotti per l’assegnazione dell’impianto, valutato inizialmente 82 milioni di euro, ma con un costo finale stimato intorno ai 125 milioni.

Scadenze e deroghe: la corsa contro il tempo di Milano Cortina 2026

La data originale per la consegna della pista, fissata per il 15 novembre 2024, non sembra più realizzabile. Di conseguenza, nel nuovo bando di gara, la scadenza è stata spostata, richiedendo la piena funzionalità della pista entro marzo 2025 per il test event. Tuttavia, la necessità di una deroga da parte del CIO rispetto alla scadenza originale rimane un punto critico.

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Diverse opzioni sul tavolo

La Fondazione Milano Cortina 2026, responsabile per la gestione delle Olimpiadi invernali italiane, si trova di fronte a scelte importanti. Tra queste, la decisione di procedere con la nuova pista a Cortina, sponsorizzata da Matteo Salvini e dal governatore Luca Zaia, o di optare per soluzioni alternative come l’uso dell’impianto di Cesana Pariol, usato per Torino 2006, o persino di spostare le gare a Sankt Moritz, in Svizzera.

Le preoccupazioni di Luca Zaia e le critiche ambientali

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha espresso la propria opinione, sottolineando che la pista dovrebbe essere utilizzata per le Olimpiadi, altrimenti la sua realizzazione non avrebbe senso. Questa prospettiva è condivisa da figure politiche come la deputata Luana Zanella, che critica il processo decisionale e i potenziali impatti ambientali negativi della costruzione della pista. La situazione della pista da bob a Cortina dimostra le complessità e le sfide associate all’organizzazione di un evento di portata olimpica. Mentre la città e le autorità competenti cercano di navigare tra le incertezze e le scadenze, resta la preoccupazione che l’investimento possa trasformarsi in un’opera inutilizzata, con conseguenze sia economiche che ambientali.

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