Cosa ereditiamo da questa Fashion Week?

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La snervante settimana della Fashion Week, che ha trovato a Milano ancora una volta il massimo splendore, ha chiuso alla grande con la passerella del Green carpet, evento unico nato proprio per dare il massimo risalto alla tutela dell’ambiente da parte di uno dei settori più inquinanti al mondo.

 

La serata della Fashion Week consacrata alla sostenibilità della moda, che prevede l’assegnazione di numerosi premi, ha visto Valentino Garavani insignito del Legacy Award che gli è stato consegnato da Sophia Loren. Le parole ecostenibilità, processi ecologici, battaglia all’inquinamento sono riecheggiate durante tutti i sette giorni che hanno visto, tra sfilate e presentazioni, oltre 170 marchi.

Tre parole. Ma quali sono i diktat per la prossima estate? Cosa indosseremo nella stagione calda 2020? Trittico rigoroso: leggerezza, naturalezza, semplicità. «C’è troppo di tutto», il leitmotiv degli stilisti. «Bisogna alleggerire».

Armani ha presentato durante la Fashion Week, sia per Emporio che nella Giorgio Armani, tessuti evanescenti, fluttuanti, vaporosi come soffiati dall’aria e in colori del cielo: «Ho introdotto il color caffè ma mescolato a un bluette per dargli forza e carattere, per renderlo vivo. Il nero vive mescolato a colori pallidi come il rosa e l’azzurro. La stampa, l’unica, ha foglie esotiche. Anche la sera riprende il tema dei colori soffici con qualche divertimento e dettaglio un po’ forte».

Pigiama. Diversa la donna di Ermanno Scervino: «Mi piace la donna sofisticata e per fare questo ci vuole un grande lavoro, tutto è molto studiato, molto provato». L’intimo come abito pubblico. Il pigiama di seta con cui andare in ufficio, la vestaglia per la sera più glamour, la lingerie a vista, caposaldo della maison. Il know-how italiano, le capacità artigianali si toccano nelle piume realizzate con pizzi valencienne, nei pois futuristici, nella pelle fine come la seta.

Dalle borghesi alle aristocratiche di Etro, soprattutto, groupie. Per Veronica Etro «è un viaggio intorno al mondo dove coesistono sofisticate piratesse dallo spirito selvaggio e raffinatezza conservatrice, due anime che si mescolano in una sola estetica». La vulcanica Elisabetta Franchi (foto, ndr) porta tutti in crociera e propone look dallo stile nautical all’insegna del lusso e dell’attenzione ai dettagli.

I blazer rendono omaggio alle divise dei marinai, ma non mancano tessuti leggeri e fluttuanti che rimandano alla freschezza dell’estate in una collezione che evoca i colori e gli elementi del mare. La palette dei blu, dal sensuale Cobalto, al Tiffany e alle nuances rappresentative del brand, si alternano a nuovi tocchi di colore come il Menta.

Ecosostenibilità. Ispirazione Africa da Eleventy. «Capi che portano con sé grande ricerca materica e stilistica verso un nuovo equilibrio tra modernità e contaminazione», spiega Paolo Zuntini, direttore creativo Eleventy donna. Rispetto dei concetti di ecosostenibilità e di cura verso la natura stanno alla base di vestibilità morbide che accarezzano la silhouette con tessuti leggerissimi: sete satin vellutate scivolano su abiti lunghi fino ai piedi o arricchiscono preziose ed impalpabili bluse che danzano all’aria.

Da Fila tutto parte da una giacca. Non una giacca qualunque, ma quella gialla indossata da Soldini quando segna il record di traversata atlantica in solitaria. È funzionale, piena di tasche e di zip. È in materiale tecnico. È sportiva. Riassume perfettamente il messaggio di Fila oggi, ovvero la fusione di sport, funzionalità e fashion. Un’anima forte questa collezione, che scaturisce da elementi naturali come acqua, vento e sabbia, portando il pensiero alla spiaggia, alla piscina, al mondo del surf e della vela. Una storia che parte dagli archivi Fila, dal Museo Fila di Biella che conserva tutti i capisaldi del brand.


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