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17. 05. 2024 08:42

Il futuro del Gruppo Armani andrà in mani straniere?

Il destino di Armani sarà come quello di Valentino, Gucci, Versace e Fendi?

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Il mondo della moda è in attesa di scoprire quale sarà il futuro del Gruppo Armani, uno dei pilastri del Made in Italy, dopo le recenti dichiarazioni del suo fondatore, Giorgio Armani. Nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg, il celebre stilista ha espresso considerazioni importanti sul destino del suo impero alla vigilia del suo novantesimo compleanno.

Giorgio Armani, che ha fondato l’omonima casa di moda nel 1975, ha sempre puntato sull’autonomia del suo marchio come uno dei suoi punti di forza. Tuttavia, recentemente ha ammesso di non escludere future collaborazioni o addirittura l’ingresso del suo brand nei portafogli di grandi gruppi del lusso. “L’indipendenza dai grandi gruppi potrebbe rappresentare ancora un valore trainante per il Gruppo Armani in futuro, ma non sento di escludere nulla. Ciò che da sempre caratterizza il successo del mio lavoro è la capacità di adattarsi ai tempi che cambiano,” ha dichiarato Armani.

Il futuro del Gruppo Armani andrà in mani straniere?

L’anno scorso, durante un’assemblea tenutasi a Milano presso lo studio del notaio Elena Terrenghi, sono state gettate le basi per la futura gestione del gruppo, con significative modifiche allo statuto, attuate con efficacia differita. Queste modifiche prevedono un nuovo schema di azionariato postumo che garantisce una gestione equilibrata tra i futuri eredi e potenziali investitori.

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Armani, che non ha figli diretti ma solo nipoti, ha delineato una struttura aziendale che al momento della sua scomparsa vedrà sei categorie di azionisti con uguali diritti sul dividendo, ma differenziati per diritti di voto e potere decisionale. Questo modello di governance è pensato per preservare la continuità del brand e allo stesso tempo aprire a nuove possibili sinergie.

Tra i potenziali interessati all’acquisizione o al partenariato con il gruppo Armani figurano colossi come LVMH di Bernard Arnault, Kering di François Pinault e anche Essilux, mostrando come il futuro del gruppo Armani potrebbe orientarsi verso grandi alleanze, simili a quelle già viste per altri marchi storici italiani come Valentino, Gucci, Versace e Fendi.

La storia di Giorgio Armani e il suo impatto su Milano

Giorgio Armani non è solo un nome di risonanza globale nel mondo della moda, ma è anche una figura centrale nella storia culturale e economica di Milano. La sua visione ha trasformato il modo in cui il mondo percepisce il Made in Italy, elevando Milano a capitale della moda a livello internazionale. Armani ha inaugurato la sua attività nel cuore della città nel 1975, e da allora, il suo stile elegante e minimalista ha influenzato generazioni di designer e amanti della moda.

La sua capacità di rimanere rilevante e influente attraverso decenni di cambiamenti nel gusto e nel consumo di moda testimonia la profondità del suo impatto. Con la Fondazione Armani, inaugurata nel 2015, ha inoltre consolidato il suo impegno verso la città, contribuendo non solo all’economia ma anche al tessuto culturale di Milano.

L’annuncio della possibile transizione del suo marchio sotto l’ala di giganti del lusso globali segna un altro capitolo cruciale non solo per la moda, ma per l’intero panorama economico milanese, che ha visto in Armani uno dei suoi pilastri più influenti.

Da Richard Gere a Dubai, il futuro del Gruppo Armani e un legame con il suo passato glorioso

Da quando ha fondato la sua azienda a Milano nel 1975, il marchio Armani ha avuto numerosi momenti significativi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della moda.

Uno degli appuntamenti più memorabili nella storia del gruppo Armani si è verificato nel 1980, quando l’azienda ha vestito Richard Gere nel film “American Gigolo”. Questo momento ha segnato un punto di svolta, facendo conoscere lo stile Armani al grande pubblico americano e internazionale, elevando il marchio a icona dello stile chic e raffinato.

Nel 1982, Giorgio Armani è stato il primo designer italiano a comparire sulla copertina della rivista Time, consolidando ulteriormente il suo status di influente creatore di moda a livello mondiale. Questo riconoscimento non solo ha celebrato il suo impatto nel settore, ma ha anche simboleggiato la crescente importanza del design italiano nella scena globale.

Un altro grande appuntamento è stato l’apertura del primo hotel Armani a Dubai nel 2010, seguito da quello a Milano nel 2011. Questi hotel hanno esteso il brand Armani al di fuori della moda, offrendo un’esperienza di lusso che riflette l’estetica e la filosofia del designer.

Recentemente, il gruppo Armani ha celebrato il suo 40° anniversario nel 2015 con una grande mostra, “Armani/Silos”, a Milano. Questa esposizione ha offerto una retrospettiva sulla carriera di Armani e sulle sue innovazioni nel mondo della moda, sottolineando come il suo lavoro abbia influenzato non solo la moda, ma anche il design e la cultura popolare.

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