Stati Uniti: per colpa del Coronavirus oltre 33 milioni di persone senza lavoro

Stati Uniti: per colpa del Coronavirus oltre 33 milioni di persone senza lavoro
Stati Uniti: per colpa del Coronavirus oltre 33 milioni di persone senza lavoro

Stati Uniti: per colpa del Coronavirus oltre 33 milioni di persone senza lavoro

Sono circa 3,2 milioni i lavoratori a stelle e strisce che hanno fatto richiesta per il sussidio di disoccupazione solamente nella scorsa settimana. La pandemia legata al diffondersi del Coronavirus non ha eguali dal punto di vista delle conseguenze economiche che si sono verificate in queste settimane.

Oltre 33 milioni di richieste per il sussidio di disoccupazione

Complessivamente, sono all’incirca 33,5 milioni di persone che hanno fatto richieste per il sussidio di disoccupazione in poco più di un mese e mezzo. Insomma circa un americano su cinque di quelli che avevano un lavoro a febbraio, il mese in cui il tasso di disoccupazione aveva toccato il livello più basso negli ultimi decenni, pari al 3,5%.

Anche lo sport negli Stati Uniti preme per ricominciare, ma pare che le condizioni di sicurezza necessarie non possano essere garantite e che un ritorno a breve dello sport, in modo particolare quello ai livelli più alti, non sia così prossimo come si potrebbe pensare.

I commissioner delle principali leghe hanno ricevuto una vera e propria doccia fredda. Le parole di Anthony Fauci, consigliere presso la Casa Bianca, mettono in evidenza come lo sport riprenderà, ma solo ed esclusivamente a porte chiuse.

La MLS riparte o no?

Anche negli Usa il calcio, però, non ha alcuna intenzione di volersi fermare definitivamente e c’è da scommettere che venga seguito l’esempio dato dai principali campionati europei. Pochi giorni fa è stato definito un protocollo che riguarda intanto gli allenamenti individuali, seguendo l’esempio di quanto è avvenuto in Serie A, che sono stati dichiarati, però, facoltativi e non dovrebbero entrare in conflitto con le varie politiche locali intraprese dal Governo piuttosto che dalla sanità pubblica. I giocatori non avranno accesso alle diverse strutture del club, mentre sia le palestre che le sale di allenamento potranno essere usate solo ed esclusivamente da quei calciatori che stanno seguendo un percorso di riabilitazione o di cure post-operatorie. Ovviamente, prima della ripresa degli allenamenti individuali, ogni squadra dovrà sottoporre i propri atleti ai test, oltre che costanti verifiche della temperatura prima dell’arrivo presso la struttura di allenamento.

Proprio in riferimento alla MLS ha parlato in una recentissima intervista pubblicata su L’insider, Antonio Nocerino, ex giocatore di Juventus, Palermo e Milan, che da qualche anno ha deciso di spostarsi con tutta la sua famiglia a Orlando, in Florida.

Un mondo piuttosto differente rispetto all’Italia, dove sono diverse le differenze anche fuori dal campo. In America il calcio si può considerare un sport decisamente giovane, nonostante ci siano sempre più appassionati di scommesse sul calcio che puntano sul web anche sulla MLS, soprattutto per via della folta presenza di giocatori italiani, oppure di calciatori che hanno calcato in precedenza i campi in Europa.

Rispetto all’Italia, negli Usa il calcio non è affatto lo sport nazionale e anche l’approccio verso questo mondo è diverso. Per quanto riguarda la realizzazione di stadi di proprietà e la presenza di tifosi negli stessi, però, non ci sono paragoni, con l’America che batte nettamente l’Italia. In tema di comunicazione, invece, i calciatori negli Usa sono meno ricercati e tempestati di domande in settimana, mentre a livello di allenamenti sul campo, la cura dei dettagli che viene prestata in Italia è certamente superiore.

Stati Uniti: per colpa del Coronavirus oltre 33 milioni di persone senza lavoro
Stati Uniti: per colpa del Coronavirus oltre 33 milioni di persone senza lavoro