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25. 04. 2024 08:05

Lynch, Mr & Mrs Clark, Fujiwara: i tre volti dell’arte

In primo piano la moda della swinging London, l'immaginario di David Lynch e la forza di Who

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Il cinema, la moda e i cartoon: tre modi differenti di trasporre l’arte. Linguaggi tanto diversi nella forma espressiva quanto simili nell’abilità comunicativa. In alcune pellicole, la fotografia richiama la potenza magnetica di certi quadri: non per nulla il cinema è conosciuto anche come settima arte. Anche la moda è creatività, armonia e forza, la stessa che in alcune epoche è stata in grado di cambiare persino il corso della storia. Infine, i cartoon che, con innocenza e delicatezza, si fanno veicolo di temi rilevanti della nostra epoca, dall’identità di genere all’appropriazione culturale.

Mr & Mrs Clark

Ossie Clark e Celia Birtwell è la coppia inglese che ha dato origine a uno stile inconfondibile lasciando un segno nella moda nel periodo compreso tra la minigonna di Mary Quant e il movimento punk sovversivo di Malcolm McLaren e Vivienne Westwood (1965-1974). Approda a Milano, alla Fondazione Sozzani – 10 Corso Como, la prima mostra in Italia che racconta il percorso dei due creativi.

Il progetto, condiviso tra il Museo del Tessuto di Prato e la Fondazione Sozzani esplora l’abilità nel disegno di Celia, che sviluppava le stampe ispirate alla natura e alle avanguardie artistiche, mentre Ossie, con il suo talento, dava vita ad abiti sensuali e femminili. La loro unione è stata immortalata da David Hockney nel celebre dipinto Mr and Mrs Clark and Percy, realizzato tra il 1970-71, conservato alla Tate Britain di Londra, che rappresenta il manifesto di una nuova classe creativa tra arte e moda.

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Scrive in tal senso Carla Sozzani nella prefazione del libro pubblicato da Silvana Editoriale: «Ossie e Celia sono anche la storia di una speciale alchimia, uno dei primi esempi di coppie creative che hanno lavorato insieme per completarsi in totale armonia. Come molte coppie nell’arte hanno lasciato il segno nelle generazioni a venire. Celia Birtwell e Ossie Clark fanno parte delle coppie celebri in cui non si potrà mai dire dove finiva la creatività di uno e iniziava quella dell’altro».

Fondazione Sozzani
Corso Como, 10
Ingresso libero
Info e orari: fondazionesozzani.org

arte

Lynch Highway

L’immaginario di David Lynch irrompe da Soggettiva Gallery. Negli spazi di Via Sottocorno, attraverso gli sguardi e le rivisitazioni di diciotto artisti internazionali, emergenti e più conosciuti, rivive il fascino inquietante del regista americano. Incontrando appieno lo stile di Soggettiva Gallery, le opere d’arte che compongono l’esposizione Lynch Highway restituiscono al visitatore la visione personale di ogni artista, invitato a interpretare una o più pellicole della ricca produzione del regista fornendone la propria inedita rielaborazione.

Dalla malinconica istantanea che George Townley propone di Mulholland Drive all’affilata spirale in bianco e nero con cui Przemek Debowski rievoca Dune; dalle atmosfere pop studiate da Jeffrey Everett per interpretare Blue Velvet e Twin Peaks al paesaggio rurale con cui Eva Planet rende omaggio a Una storia vera: un percorso per diverse declinazioni espressive, dove ogni artista celebra David Lynch attraverso la propria originale cifra stilistica.

Il progetto coinvolge inoltre creativi, illustratori, grafici, stampatori e artigiani nella realizzazione di un’opera concepita in maniera corale in ogni sua fase, dall’origine dell’idea alla produzione concreta dell’oggetto: Collettiva debutta nell’ambito della mostra Lynch Highway con un’interpretazione a più voci di The Elephant Man, che restituisce tutta la complessità dell’opera del cineasta cult.

Soggettiva Gallery
Via Pasquale Sottocorno 5/a
Ingresso libero
Info e orari: soggettivagallery.com

Who is who-dimensional?

Proseguendo una serie di mostre internazionali incentrate sul suo personaggio dei cartoni animati Who the Baer, Simon Fujiwara torna per la terza volta alla Galleria Gió Marconi: l’artista propone Who is Who-Dimensional?, un gruppo di nuove opere bidimensionali o “opere piatte” della sua famosa serie che ha debuttato nel 2020 alla Fondazione Prada di Milano. Durante il primo lockdown pandemico, come “risposta dadaista a un mondo sempre più assurdo e incomprensibile”, Fujiwara ha creato un avatar cartoon identity-free chiamato Who, un orso bianco e peloso con un cuore d’oro e una lingua incredibilmente lunga. Who, come è affettuosamente conosciutə, apparentemente non ha razza, genere, sessualità e nemmeno un disegno ben definito.

Solo una cosa è chiara: Who è un’immagine che si muove attraverso un mondo di altre immagini, e come tale ha la capacità unica di cambiare forma e ricoprire qualsiasi identità desideri. Ma Who troverà mai un sé vero e autentico? In effetti, un personaggio dei cartoni animati vuole davvero essere autentico quando potrebbe solo semplicemente sembrare autentico? La mostra culmina in una sala site-specific dedicata alle opere del patrimonio culturale italiano che, viste attraverso gli occhi di un personaggio dei cartoni animati, gettano uno sguardo pungente e umoristico sull’identità nazionale attraverso i suoi simboli più cari.

Gió Marconi
Via Tadino, 15
Ingresso libero
Info e orari: soggettivagallery.com / giomarconi.com

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