Ancora oggi l’Italia risulta al primo posto in Europa per numero di episodi di transfobia. Ri-Scatti come molte campagne di sensibilizzazione e progetti ad hoc, vuole sradicare questo primato di cui non andare fieri. L’associazione di volontariato che realizza attraverso la fotografia progetti culturali per aiutare chi è rimasto indietro e promuove i valori della solidarietà che, quest’anno, punta l’attenzione sulla vita, le esperienze e la quotidianità delle persone transgender attraverso la mostra fotografica Ri-Scatti dal titolo Chiamami col mio nome, visibile da domani al 5 novembre al PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
Al PAC di Milano la mostra fotografica Ri-Scatti, Chiamami con il mio nome
Il progetto, giunto alla nona edizione, attraverso trecento fotografie con la curatela del conservatore del PAC Diego Sileo, racconta storie vere, alcune volte amare, altre gioiose, ma tutte frutto di una libera espressione. Gli scatti mettono in luce le identità delle persone trans e il loro sofferto percorso di transizione, e sulle difficoltà nel riconoscersi prima ancora di farsi riconoscere e accettare dalla propria famiglia, dai propri amici, dalle istituzioni e dalla società. Dopo aver seguito un percorso formativo supervisionato come sempre da fotografi professionisti, volontari di Ri-Scatti, i protagonisti delle foto hanno trovato la forza e il coraggio di raccontarsi con la macchina fotografica in mano, mostrando paure, sicurezze e fragilità.
Dal 7 ottobre al 5 novembre
Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.30
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro, 14
Ingresso libero
ri-scatti.it
