Rocco Hunt e la sua Libertà: “Lasciatemi cantare” – Video

Rocco Hunt e la sua Libertà:
Rocco Hunt e la sua Libertà: "Lasciatemi cantare"- foto di Riccardo Ambrosio

Classe 1994, sangue salernitano. Un po’ scugnizzo e un po’ poeta, Rocco Hunt fa ritorno negli ambienti urban e rap italiani con il suo nuovo album d’inediti “Libertà” in uscita il 30 agosto per Sony Music Italy.

Rocco, del tuo nuovo lavoro colpisce subito il titolo. Perché Libertà?
«Per me scegliere un titolo significa trovare uno slogan, qualcosa che possa arrivare a tutti. Di conseguenza la scelta è ricaduta sulla parola libertà».

Come nasce la storia raccontata in questo disco?
«Per me la libertà è qualcosa che si conquista, qualcosa da raggiungere. Il mio album parte proprio da questo concetto».

“In questi quattro anni di lavoro,
credo di aver finalmente raggiunto la mia libertà”

Ovvero?
«Sento di aver conquistato una certa libertà artistica e allo stesso tempo di averla raggiunta anche da un punto di vista umano. Ho fatto molti sacrifici, ho dedicato a questo album tanto tempo e tante energie, ma credo ne sia valsa la pena».

Sono passati quasi quattro anni, ma non te ne sei stato con le mani in mano…
«No, infatti. Oltre al tempo dedicato ai miei pezzi, per un po’ mi sono anche cimentato nella scrittura di testi per altri artisti, collaborando anche con Federica Abbate, per esempio. Sono contento di quello che ho fatto, abbiamo scritto dei bei brani che sono stati apprezzati e riconosciuti».

Ti è mancato stare in scena, lavorare per Rocco Hunt?
«Moltissimo, sicuramente lavorare per Rocco Hunt è la cosa più bella che mi sia mai capitata, quella che più mi ha ripagato nella vita. Certo, lavorare per gli altri porta tante soddisfazioni, però poi arrivi ad un certo punto della tua carriera in cui senti il desiderio e l’esigenza di dedicarti solo a te stesso. Con Libertà ho fatto esattamente questo».

Il singolo Benvenuti in Italy ti ha portato allo stadio con gli Azzurri della nazionale di calcio Under21…
«È stata una grande emozione essere scelto come voce per sostenere gli Azzurrini. Sono ragazzi giovanissimi, quasi miei coetanei e avere l’occasione di vederli giocare in una competizione così importante con la mia canzone sotto… è stato motivo d’orgoglio».

“Benvenuti in Italy, ehi
Rint ‘o core a squadra mi, ehi”

Nel panorama musicale italiano si sta facendo sempre più spesso gioco di squadra e anche in Libertà sono presenti tante collaborazioni…
«Esatto, ho cantato con tanti artisti che stimo molto. Achille Lauro è il primo, poi c’è un pezzo con un duo incredibile: J-Ax e Boomdabash e ancora Neffa, Clementino, Gemitaiz… devo dire che in questo album sono presenti tutti pezzi da novanta».

Quali collaborazioni porti nel cuore e che stimoli ti hanno lasciato?
«In qualche modo, ogni collaborazione ti lascia qualcosa. Si sceglie di lavorare con altri artisti per non rimanere solo sul proprio tracciato, ma sperimentare a apprendere. È uno scambio. Dal momento che sono molto giovane, lavoro spesso con artisti più grandi di me e cerco sempre di “prendere” un po’ del loro mestiere e di fare tesoro dei loro consigli».

Hai l’occasione di scegliere un artista al mondo con il quale collaborare: chi scegli?
«Il mio rapper preferito, Nas».

E ora via all’instore tour.
«Si parte il 30 agosto: Napoli, ovviamente. Poi mi muoverò per tutta l’Italia almeno fino alla metà del prossimo mese. Il 12 settembre tornerò a Milano per il firma copie, dalle 18.00 sarò alla Mondadori di piazza Duomo, vi aspetto».

 


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