Tre allegri ragazzi morti: «Sindacato dei sogni, il nostro ritorno rock»

tre allegri ragazzi morti
tre allegri ragazzi morti

Davide Toffolo, Luca Masseroni ed Enrico Molteni formano dal 1994 i Tre allegri ragazzi morti, trio di riferimento della scena punk rock alternativa, conosciuto per le loro perfomance mascherate e per il loro potenziale immaginario fatto di musica, fumetti, cinema e tanto altro. Il bassista Enrico Molteni svela a Mi-Tomorrow le novità dell’album Sindacato dei sogni e del live all’Alcatraz.

E’ un ritorno al passato?
«Abbiamo tolto le diverse influenze ostentate negli ultimi album tornando al nostro sound di partenza. Ci siamo rinchiusi per molto tempo in uno studio di registrazione alla ricerca del suono perfetto, come facevamo una volta».

Anche il live all’Alcatraz è un nastro che si riavvolge?
«Presenteremo i brani del nuovo album nella prima parte, per poi passare ai successi della nostra carriera, rimanendo sempre fedeli al rock che ci contraddistingue. In due ore di concerto ci sarà molta carne al fuoco».

La vostra storia è legata all’etichetta indipendente La Tempesta Dischi.
«Abbiamo fondato La Tempesta nel 2000 e da allora le cose sono molto cambiate. All’inizio c’era molta più diffidenza nei confronti di un certo tipo di musica fatta senza grossi investimenti, mentre oggi si trova sicuramente molta più curiosità nell’andare a spulciare nuove dimensioni, anche più piccole».

Come stanno oggi le indipendenti in Italia?
«Mai come negli ultimi due anni si è respirata tanta musica indipendente. Il mercato è attualmente invaso dalle nuove forme di cantautorato rivolte ad un nuovo pubblico in grado di recepirle».

È anche più facile approdare nelle emittenti radiofoniche?
«Il cambiamento lo si ritrova anche qui. Prima si viveva in uno sbarramento da parte delle radio commerciali. Ora è proprio il gusto del pubblico a richiedere la presenza dei gruppi indipendenti nelle radio».

Che rapporto avete con Milano?
«Io ci vivo da dieci anni ed il nostro legame con questa città è sempre stato molto forte perché qui abbiamo cominciato a suonare negli anni Novanta. Ho una cotta che tende a non passare per questa città».

Domani alle 22.00
Alcatraz
Via Valtellina 25/27, Milano
Biglietti: 17,25 euro su ticketone.it


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