«A Milano sono attualmente oltre 17.500 le famiglie in attesa di case popolari e almeno 10.000 le famiglie sottoposte a sfratto o esecuzione immobiliare, a fronte di meno di 1.000 alloggi all’anno assegnati». Lo ha affermato l’Unione inquilini-Cub durante il presidio sotto l’assessorato alla casa del Comune di Milano in occasione della giornata nazionale “Sfratti zero”.
Case popolari e sofferenza abitativa
«Siamo estremamente preoccupati per la condizione della sofferenza abitativa. In Italia, 150 mila famiglie sotto sfratto esecutivo, 650 mila in attesa di case popolari, senza una risposta – ha detto Bruno Cattoli, segretario dell’Unione Inquilini del capoluogo lombardo -. In questa situazione già insostenibile, si aggiunge l’aumento per le spese alimentari che viaggiano oltre le due cifre percentuali e che si abbattono in maniera proporzionalmente più elevata sui redditi bassi e medi e l’incremento esponenziale delle bollette energetiche, insostenibili per milioni di famiglie».
Appello al Comune
L’Unione Inquilini singolarmente e insieme agli altri sindacati inquilini «si è rivolta più volte al sindaco Sala e all’assessore Maran nella loro responsabilità di garanti della salute pubblica e di responsabili politici e amministrativi della gestione dell’offerta abitativa, ma i risultati sono sconfortanti. Il livello di attenzione del Comune di Milano nei confronti dell’emergenza abitativa dall’insediamento della giunta Sala 2 ha raggiunto i minimi storici, così come quello della interlocuzione con i sindacati inquilini e i movimenti di lotta per la casa».