Con il il FeST è tempo del binge watching

FeST
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FeST presenta il mondo delle serie tv a 360 gradi: dalle proiezioni, alle anteprime, fino agli incontri con i protagonisti delle nostre storie preferite. Va in scena a Milano la prima edizione assoluta il Festival delle Serie Tv, in programma da oggi fino a domenica 14 ottobre, alla Santeria Social Club di viale Toscana 31 (tutte le info su ilfestivaldelleserietv.it).

Il progetto è ideato dai giornalisti Marina Pierri e Giorgio Viaro, realizzato da Bdc, Dude e Santeria, con il patrocinio del Comune di Milano e l’adesione dei più grandi player della filiera audiovisiva: Amazon Prime Video, Discovery, Fox Networks Group Italy, Infinity, Netflix, Rai, Sky e TimVision. «La parola chiave sarà attualità. Il programma è infatti modulato sul palinsesto autunnale», spiegano gli ideatori a Mi-Tomorrow.

Cosa rappresenta per voi il FeST?

Pierri: «Un momento di aggregazione per i fan delle serie tv, che sono disparati da un punto di vista geografico. Questo è il tempo del “binge watching”, in cui le serie non sono più soltanto un appuntamento settimanale. Era diventato necessario un festival che costituisse un’occasione di dialogo. Il pubblico delle serie tv in questo momento è molto trasversale, diversamente da quando guardavamo Lost a un certo orario sul nostro divano. Ora si sente la necessità di incontrarsi e volevamo trovare un terzo spazio in cui farlo. Diverso sia dalla dimensione casalinga, che dal social network. Un po’ vecchia scuola. Il timbro è quello della discussione, dell’analisi. Per creare un senso di aggregazione e comunità».

Viaro: «L’idea è mettere in piedi uno show, più che un festival classico. Ci siamo ispirati in parte al Comic-Con di San Diego. Non tanto nelle dimensioni, sarebbe troppo ambizioso, quanto nello spirito. Così come lo è il Comic-Con, anche noi vorremo creare un contenitore, non dall’alto verso il basso, ma una manifestazione esperienziale, in cui si vive tutto come incontro».

Un festival di questo tipo è una novità assoluta per l’Italia. Quali sono le aspettative?

P: «È qualcosa di totalmente inedito. Non sapiamo quale sarà la risposta del pubblico. Ma ci auguriamo sia positiva, dietro c’è tanto lavoro ma anche tanta gioia».

V: «Speriamo che possa rappresentare una novità, e magari ottenere un posticino nel dibattito cultuale e sociale. Trasferendo l’impegno e la festosità di un connubio di contenuti».

Nel panorama delle serie tv, quali sono le pietre miliari e cosa c’è oggi di paragonabile ai telefilm storici?

V: «Tra le serie un po’ nonne, che hanno fatto la storia, sicuramente citerei Lost, che ha segnato un’epoca. Poi I Soprano, Six Feet Under, Breaking Bad, Mad Man, Heroes. Oggi le cose sono un po’ cambiate. La produzione seriale è a getto continuo e con capitali enormi. Non c’è più spazio e tempo perché qualcosa si inchiodi con la stessa potenza nel dibattito. Ci sono serie che lo intercettano. Ad esempio The Marvelous Mrs. Maisel o Stranger Things, ma in modo molto diverso».

P: «Sottoscrivo tutto, ma aggiungo che forse l’unica vera eccezione oggi è Game of Thrones».

Rispetto al passato, cambiano anche le modalità di fruizione e di trasmissione.

V: «Esatto, la differenza vera in realtà la fa la tecnologia. La serialità si è adeguata a questa evoluzione».

P: «Sì, la differenza sta tutta lì. Noi faremo convivere sia nuovi che vecchi player. Da Rai, che ci porta I Medici, fino ad Amazon Prime Video, con I Romanoffs».

A chi vi rivolgete?

V: «A tutti i target. Perché tutti guardano le serie tv, o almeno una grandissima fetta di persone».

P: «Concordo. In programma ci sono eventi che incarnano i gusti di un target teen, come le proiezioni di Elite e Skam 2, o l’incontro con la star Jaime Lorente. Ma abbiamo anche prodotti alti come Killing Eve e Butterfly. Noi siamo essere umani e le storie sono il nostro pane quotidiano. La serialità non ha mai voluto parlare, per vocazione, a una determinata fascia di età. I telefilm sono storie. E noi viviamo di quello. Osserviamo ciò che c’è, guardando quel che non c’è. Per questo amiamo tanto le serie tv».