Il conto? Lo paghi in follower

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A poco più di tre mesi dal lancio del pagamento in follower su Instagram nel ristorante di via Lazzaro Papi a Milano, This is not a sushi bar estende la formula agli altri cinque locali della catena. La modalità dell’iniziativa “Instagnam” è semplice: a seconda della quantità di “seguaci”, chi consuma il pasto seduto al tavolo può ottenere uno o più piatti in omaggio – o addirittura tutto il pasto gratis – presentando in cassa un post con la foto dei piatti consumati e hashtag del ristorante.

I NUMERI • La decisione è stata presa in risposta al successo dell’iniziativa, che ha visto raggiungere oltre sette milioni di persone attraverso i post di 133 influencer, prevalentemente tra mille e cinquantamila seguaci, che hanno consumato ai tavoli dal 15 ottobre scorso.

«Sono numeri che abbiamo trovato incoraggianti – spiega Matteo Pittarello, presidente di This is not – e che dimostrano quanto questo esperimento su nuove modalità di pagamento interattive possa trainare l’intera attività. Per questo motivo abbiamo scelto di scommettere ulteriormente in questo campo estendendo la formula anche ai locali di via Sanzio, Bixio, Conca del Naviglio, Pasubio e Felice Casati. Ad attestare il successo dell’iniziativa, oltre ad averla vista replicata e adattata anche ad altri settori in Italia e all’estero, c’è anche il fatto di essere stati avvicinati da diversi operatori internazionali della ristorazione per avviare collaborazioni».

CURIOSITA’ • La rivoluzione digitale di This is not, che ha scatenato un forte dibattito sui social e sulla stampa, ha generato nel piccolo locale in zona Porta Romana anche situazioni inaspettate e divertenti, a partire dal fatto che gli influencer presenti ai tavoli, contrariamente a quanto obiettato all’inizio da molti, tessono spesso relazioni “in carne ed ossa”, estraniandosi dal mondo virtuale.

Tra gli episodi più particolari registrati finora, spiccano: il modello che ha cancellato il post subito dopo aver consumato gratuitamente centinaia di euro in tartare, la ragazza che sbaglia locale della catena, il cliente che prova a pagare con i follower su Twitter, il gruppo di dodicenni con centinaia di migliaia di follower e l’indiano che chiede con un messaggio privato se This is not consegni a Nuova Delhi.

OLTRE DIECI ANNI • This is not a sushi bar, catena con sei ristoranti nata nel 2007 per portare nelle case dei milanesi la cucina giapponese con una propria flotta di rider, ha sempre avuto una particolare propensione alla tecnologia e agli approcci digitali. L’ultimo arrivo in casa This is not è un software gestionale sviluppato internamente per l’organizzazione dei punti vendita e per l’analisi di ordini e dati, compresi quelli di chi paga in visibilità attraverso post su Instagram.

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