Palazzo Marino: le origini della casa di chi comanda

palazzo marino
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Costruito su precisa richiesta del commerciante genovese Tommaso Marino, i lavori di realizzazione di Palazzo Marino iniziarono nel 1557 sotto la direzione dell’architetto Galeazzo Alessi.

Marino non badò a spese: voleva che venisse realizzato il palazzo più bello della città perché, racconta la leggenda, solo così sarebbe riuscito a convincere Andrea Doria, grande ammiraglio e figura di spicco della Repubblica di Genova a concedergli la mano di Bettina Doria, la donna che amava.

I migliori scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono ai lavori e in pochi anni il palazzo venne costruito, nonostante il malcontento dei milanesi che mal sopportavano le concessioni che il Marino ebbe per aprire nuove strade, al fine di rendere più agevole il passaggio verso l’ingresso che, all’epoca, dava su piazza San Fedele.

Solo le più ricche corti aveva tanta bellezza nei palazzo: nel cortile vennero raffigurate le Fatiche di Ercole e le Metamorfosi di Ovidio, il salone d’onore (che oggi porta il nome dell’architetto Alessi) vantava sul soffitto le Nozze di Amore e Psiche e sotto il cornicione le Muse, Bacco, Apollo e Mercurio.

Quando Marino morì, tutta la ricchezza della famiglia svanì di colpo e si scoprirono debiti accumulati nei confronti dell’amministrazione dell’epoca: per questo motivo il palazzo venne pignorato nel 1577. Venduto nel 1632 alla famiglia degli Omodei, il palazzo mantenne il nome di “Marino” e venne sfruttato per le attività di carattere fiscale a piano terra, mentre il piano nobile veniva affittato ciclicamente a personaggi illustri.

Tornò di proprietà dello Stato nel 1781; nello stesso periodo si completò la facciata verso via Case rotte. Nel 1848 per un breve periodo divenne sede del Governo provvisorio della Lombardia e nel 1859 la proprietà passò dallo Stato a quella del Comune. Il 19 settembre 1861 è ricordato come il primo giorno in cui Palazzo Marino iniziò ad essere per i milanesi la sede del Comune.

Dopo oltre 150 anni, qualche restauro, un cambio di ingresso, da piazza San Fedele a Piazza della Scala, il palazzo mantiene la stessa funzione e – non meno importante – mantiene la stessa bellezza, per la gioia di tutti i milanesi.


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