Il mantra dei Concetto Logico: «L’amore è il quartiere migliore dove abiterò»

concetto logico
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Concetto Logico è un progetto che porta in giro nei locali e nelle piazze la musica di Biagio Antonacci. È un’idea che nasce nel dicembre del 2007 quando Vito Palmisano racconta agli amici la sua voglia di creare una tribute band del grande cantante. Loro ci pensano a lungo prima di accettare.

È l’inizio di una bella storia, che li porta già ad aprile 2008 ad iscriversi al primo Gran festival nazionale delle cover band. Al concorso finali accedono in sedici compagini: alla fine i Concetto Logico prevarranno su tutti. Da allora, la storia non si è davvero più fermata.

Quando si parla di Antonacci, non si può non parlare della sua terra di origine. Che combacia con la vostra.
«Per noi è un motivo di orgoglio. La dimostrazione dell’uomo originario del sud, figlio di persone umili che con sacrificio riesce a emergere. I motivi del suo successo sono molteplici. Ho iniziato ad ascoltare Biagio nei primi anni ’90. Ho sempre desiderato diventare un cantante e, in Antonacci, vedevo quel prototipo di artista che volevo essere. Lui è perfetto: ha saputo gestire la sua vita privata con garbo, in un mondo così digitalizzato e devoto al virtuale ha sempre tenuto un basso profilo. Avrà sempre la mia stima».

In trent’anni di carriera, Biagio sta raggiungendo i venti album. Come si mantiene il successo sopravvivendo a tutte queste generazioni?
«Carisma e talento, alla base. È riuscito ad abbinare tutto questo con una disarmante facilità. In Italia è paragonabile a quello che Vasco Rossi riesce a fare da più di 35 anni».

Siete più tribute o cover band?
«Siamo una tribute band. Abbiamo una data precisa: 18 dicembre 2007. La ricordo perché è stata la prima volta in cui abbiamo ascoltato una canzone, Non eri tu, dove all’interno c’è questa espressione: “concetto logico”. Avevo 29 anni quando abbiamo formato la band».

Ma che differenza c’è tra “cover” e “tribute”?
«La cover band è facilitata, sceglie di creare una sorta di copia. Noi siamo una tribute band perché arrangiamo i brani e ci mettiamo molto del nostro. Ci sono partiture sonore da noi lavorate e proposte nei nostri spettacoli. Dietro c’è un lavoro enorme: fatto di prove, sudore e fatica. Credo sia giusto che un musicista, anche se suona in una tribute band, aggiunga qualcosa di suo».

E come vi interfacciate con chi vi ascolta?
«Il pubblico che assiste al nostro spettacolo intanto deve divertirsi e percepire che suoniamo con il cuore. Un nostro concerto è una festa, cerchiamo di essere spontanei e naturali. Ci muoviamo molto. Facciamo anche molti chilometri. Una volta la passione ci ha portato a trascorrere un ferragosto interamente in viaggio, partendo dalla nostra provincia di origine, Taranto, per arrivare a Marina di Carrara».

Cosa fanno nella vita i Concetto logico?
«Siamo tutti operai. Siamo una famiglia: ho sempre messo la mia passione per Biagio Antonacci al primo posto, ma senza di loro non avrei fatto nulla. Loro sono musicisti, professionisti veri».

Hai mai conosciuto Antonacci?
«Ci conosce e so che ci stima, ma non ci ho mai marciato sopra: la gente deve contattarti perché sei bravo. L’ho conosciuto nel 2008, quando abbiamo vinto il Gran festival nazionale delle cover band: Biagio ci sosteneva ed era fiero, è stato emozionante. Ma l’ho rivisto anche un anno dopo».

In quale occasione?
«L’ho raggiunto a Barletta, al palazzetto dove stava provando e siamo riusciti a scambiarci due chiacchiere. L’incontro mi ha illuminato: sai perché? Lui sa chi siamo. Quindi non ha senso farsi pubblicità con video o foto che ci immortalino insieme. Ci basta questo. Anzi, è molto meglio».

La band

I Concetto Logico, oltre che dal cantante Vito Palmisano, sono formati da Giampiero Bonora, Raffaele Clemente, Giuseppe Bonora, Manuele Moretti, Vincenzo Ardillo e Claudio Giorgio


www.mitomorrow.it

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