Sono cose che capitano, anche trent’anni dopo

Sono cose che capitano
Sono cose che capitano

Sono trascorsi esattamente trent’anni dal primo album di Biagio Antonacci: era il 1989 e veniva pubblicato il suo prodotto di esordio, Sono cose che capitano. L’artista si era già fatto conoscere per la partecipazione al Festival di Sanremo, l’anno precedente. Aveva concorso tra le nuove proposte, con il brano Voglio vivere in un attimo, ma senza accedere alla finale.

Biagio però è destinato a diventare qualcuno e inizia a lavorare sull’album. Il 12 giugno 1989 vede la luce il disco: il suo primo album in studio, pubblicato dalla Philips Records. Nel disco c’è anche la traccia sanremese, Voglio vivere in un attimo, scritta in collaborazione con Ron. Anche il brano che dà il titolo all’album, Sono cose che capitano, è stato scritto con lo stesso cantautore. E proprio Ron, insieme a Massimo Luca e Vince Tempera figura tra i produttori dell’album. Lo stesso Antonacci, invece, ha scritto quasi tutti i testi e le musiche delle dodici tracce presenti nel disco.

Tra queste Che fretta c’è, Ti prenderò ballando, Sono cose che capitano, Lady. Quasi l’intero album, a eccezione di pochi brani, è stato registrato nello studio L’isola di Milano. Quelle note pop rock danno l’avvio alla carriera di Biagio. Anche se quell’album non ebbe il successo sperato, proprio dà lì Antonacci partì in quarta verso il successo. Il suo album successivo, Adagio Biagio, uscirà un paio di anni dopo.


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