Stipendi agli stranieri? Meno che agli italiani

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Sono eloquenti i dati sugli stipendi agli stranieri presentati nel Dossier Statistico Immigrazione 2019, ideato da Cgil, Cisl e Uil della Lombardia sulla base di una ricerca affidata a Idos. Dal rapporto emerge come gli stranieri residenti in Lombardia vengano impiegati in settori a bassa valenza professionale, con salari spesso insufficienti al mantenimento della famiglia, e faticano ad accedere ai servizi di welfare.

 

I numeri. Gli immigrati rappresentano l’11,2% dei contribuenti lombardi e i loro stipendi sono inferiori del 21,9% a quelli degli italiani: 1.158 euro rispetto a 1.483. «Il nostro mercato del lavoro oggi è segmentato e diseguale – osserva Valentina Cappelletti, segretaria Cgil Lombardia -. Il sistema di welfare è impoverito ed esposto. La protezione sociale è centrata su un modello familistico insostenibile. La collocazione dei cittadini stranieri nella nostra società dipende da questi fattori. Per questo contrastiamo tutte le norme che discriminano fra residenti e non: perché allargano le fratture sociali anziché curarle, come dovrebbe essere compito della politica e delle istituzioni fare».

«E’ nostra convinzione – aggiunge Pierluigi Rancati, segretario Cisl Lombardia – che sia necessario riformulare integralmente la legislazione italiana in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza». «Dopo l’accoglienza dobbiamo darci come priorità l’integrazione – sottolinea Clara Lazzarini, segretaria Uil Milano Lombardia -, fatta dal consapevole esercizio dei propri diritti e contestuale all’obbligo di rispettare i doveri».

Le quote. La Lombardia è la regione d’Italia con il maggior numero di residenti stranieri: sono un milione e 181.772, con una crescita del 4,7 per cento in cinque anni (tra il 2013 e il 2018). Un aumento che si riflette sulle nascite nella regione (è straniero il 21,7% dei nuovi nati) e impatta sul numero degli studenti: gli alunni in Lombardia non nati in Italia sono il 33%.

A Milano i residenti stranieri sono 470.273, ovvero il 14,5% del totale dei residenti nel capoluogo lombardo. Infine, il contributo degli immigrati al Pil lombardo, sia in termini di produzione, consumi ed entrate erariali, ammonta all’11,2%.


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