M4, la storia del Linea Retta: «Si può fare business anche vicino al cantiere»

linea retta
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Come va? «Bene». Gli ultimi bilanci? «Positivi». Sembra quasi di aver sbagliato posto, di non avere raggiunto il locale a pochi metri dal gigantesco cantiere di via Foppa, invece non c’è nessun errore: siamo al Linea Retta, una enoteca-birreria gestita da Davide Ambrosini e Alessandro Bonissone, due 27enni che guidano con piglio deciso questo nuovo esercizio. A Mi-Tomorrow, Ambrosini spiega le ragioni di un successo forse contro i pronostici.

 

Quando avete aperto il Linea Retta?
«Nell’agosto del 2017».

Il cantiere della M4 era già attivo?
«Dal novembre del 2016».

Quindi avete deciso di avviare l’attività con il cantiere già aperto.
«Siamo venuti a sapere che c’era questa opportunità a condizioni economiche vantaggiose: abbiamo pensato ad un format che avrebbe potuto funzionare in un contesto abitato ma con l’ostacolo del cantiere».

Com’è il contesto di via Foppa?
«È una zona vivace, gli affitti della case sono alti, ci sono molti studenti universitari».

Com’è cambiata la viabilità?
«Prima era in entrambe le direzioni, ora è consentita solo quella in ingresso per i residenti anche se devo dire che non tutti rispettano la limitazione».

Avete avuto paura all’inizio?
«Diciamo che ci aspettavamo che la partenza sarebbe stata lenta a causa della scarsa visibilità del locale».

Cantieri lungo il percorso della M4
Cantieri lungo il percorso della M4

Chi c’era prima di voi?
«Un bistrot letterario che ha chiuso».

Per quale motivo?
«Non lo so, forse si sono spaventati per l’arrivo del cantiere».

Come vi siete fatti conoscere?
«Abbiamo fatto un investimento con i social, con volantinaggi. Modalità alla portata di tutti».

Quando sono arrivati i primi segnali positivi?
«Dopo un primo periodo di alti e bassi abbiamo avuto il decollo. Come società siamo sempre stati in attivo».

Programmi per il futuro?
«Stiamo investendo gli utili, pensiamo di aprire una tavola calda e attività ristorative».

Siete in due, assumerete qualcuno?
«Al momento non è in programma, comunque vedremo».

Ci vuole un po’ di incoscienza per rilevare un locale quasi murato da un cantiere?
«Non direi, io e il mio socio veniamo da altre esperienze, io ho studiato la produzione della birra. Abbiamo pensato anche alle cesate del cantiere: abbiamo chiesto e ottenuto dal Comune che venissero decorate anche sul versante della strada».

Il Comune ha promosso anche i bandi per gli esercenti in difficoltà.
«Abbiamo partecipato a due di questi, ci hanno dato una mano. Adesso stiamo partecipando ad un terzo per l’innovazione energetica che ci servirà per la tavola calda».

Come ne siete venuti a conoscenza?
«Tramite l’Unione del Commercio: ce l’hanno segnalato, loro sono un supporto per la categoria».

Molti commercianti stanno soffrendo per i cantieri della M4, come fate ad essere un’eccezione?
«Chi ha già aperto vede il business stravolto, mentre noi siamo partiti sapendo quale fosse la situazione e abbiamo elaborato un progetto calibrato».

Come arrivano i clienti, considerando la penuria di parcheggi?
«Abbiamo una clientela giovane, dai 20 ai 40 anni, molti abitano in zona e vengono a piedi, in bici o in moto. Gli altri, in qualche modo, alla fine il parcheggio lo trovano».

Quando chiuderà il cantiere?
«Credo durante il 2022».

Come cambierà questa zona?
«Il Parco Solari riprenderà la sua piena funzionalità, in via Foppa di fronte al nostro locale sarà chiusa la strada e creata una zona pedonale».

Ci sarà la possibilità realizzare dehors?
«Lo speriamo, qui la gente c’è ma noi dobbiamo essere sempre attrattivi».

IL CANTIERE
Posta nella parte di via Foppa compresa tra viale Coni Zugna e via Montevideo, a ridosso del Parco Solari, la stazione di M4 porta nel cuore di uno dei quartieri più vivi di Milano. Oltre al Parco e alla Piscina Solari, in pochi minuti si raggiungono i locali di via Savona, la zona Tortona e i Navigli.

Ad oggi sono state realizzate entrambe le gallerie da San Cristoforo al Parco Solari e si sta proseguendo con la costruzione delle strutture della stazione.
Il cantiere ha sempre una parte a cielo aperto in quanto – rappresentando il punto di arrivo sia per le talpe della tratta ovest sia per quelle della tratta centrale – qui si dovrà procedere all’estrazione delle macchine che scavano le gallerie del centro, una volta arrivate in questa stazione.

PARCO SOLARI
Il Parco Solari, realizzato nel 1935 su progetto dell’architetto Enrico Casiraghi e intitolato nel 2006 a Don Giussani, fondatore del movimento ecclesiale cattolico Comunione e Liberazione, si estende su un’area trapezoidale di poco più di quattro ettari compresa fra le vie Solari, Montevideo e Vincenzo Foppa e il viale Coni Zugna. È dotato di quattro aree gioco e tre spazi recintati per i cani.


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