Manifatture Aperte, le eccellenze della produzione aprono le porte ai cittadini

Manifatture Aperte
Manifatture Aperte

Moda, design e finanza. Ma non solo, l’elenco delle eccellenze cittadine potrebbe arricchirsi con la manifattura: per convincersi si può fare una visita a Manifatture Aperte, oltre 100 luoghi in cui si realizzano prodotti artigianali. Annibale D’Elia, responsabile dell’iniziativa per il Comune di Milano, spiega a Mi-Tomorrow gli obiettivi.

 

Com’è nata Manifatture Aperte?
«Siamo alla seconda edizione, la prima si è svolta lo scorso 29 settembre in occasione del World Manufactoring Forum di Cernobbio: è stato un successo con 70 aziende e quattromila visitatori».

Da dove provengono le aziende?
«Da Milano e dintorni».

Come le avete convocate?
«Abbiamo fatto una call, sono arrivate 103 domande, il 30 per cento in più dello scorso anno».

Qual è il tema di questa edizione?
«La manifattura è ciò che riguarda la produzione materiale che oggi si sviluppa nell’area urbana e incrocia tecnologia, design e artigianalità: con questa iniziativa vogliamo incitare a scoprire i luoghi della manifattura».

La manifattura è una possibile nuova eccellenza di Milano?
«C’è una tendenza internazionale che sta riportando questa attività nei grandi centri urbani come Milano che è non solo terziario».

Com’è organizzato l’evento?
«Il Comune lo ha organizzato con Nema, una rete di imprese: abbiamo realizzato una collaborazione pubblico-privato. Abbiamo individuato nove percorsi tematici che raccontano un mondo molto variegato, si va dalla manifattura circolare e sostenibile a quella a inclusione sociale, dalle tavole da surf dipinte a mano alle stampanti in 3D».

Come risponderanno i milanesi?
«Bisogna fargli conoscere questa realtà, molti milanesi non sanno che c’è gente che pensa con le mani, che i prodotti vengono realizzati in città e non a Prato o in Cina: il nostro obiettivo è lanciare il made in Milano che è una declinazione del Made in Italy».

Quali sono le zone della città in cui è più articolata la manifattura?
«Posso segnalare tre zone molto interessanti. In primo luogo, la Bovisa, ex quartiere industriale, dove si trova il Politecnico e larghi spazi inutilizzati, può diventare un luogo di manifattura ad alto contenuto tecnologico. Dergano, quartiere con tradizione di artigianato, ha una rete di artigiani. Infine, Villapizzone con un ex area industriale di 3 mila metri quadri».

Quale ruolo ha in questo momento la manifattura nell’economia milanese?
«E’ una realtà in crescita, come segnala un rapporto di Assolombarda che mette in evidenza anche aspetti interessanti come da una parte la presenza di un artigianato tradizionale non competitivo e dall’altra la crescita di un serie di altre attività».

Nove percorsi tematici

Botteghe d’arte. I grandi maestri della tradizione artigianale milanese raccontano i loro segreti per realizzare borse, cappelli, cornici, libri, ceramiche, gioielli.

Cosa vuol dire 4.0? Dalla meccanica ai dispositivi medicali, un itinerario per scoprire come robot, stampanti 3D, nuovi materiali, lasercut stanno cambiando il modo di progettare e fabbricare le cose.

Officine di passioni. Chitarre in alluminio e auto d’epoca fuoriserie, gioielli in plexiglass e tavole da surf dipinte a mano, laboratori di restauro, liuteria, mosaico, ceramica, fotografia.

Manifatture a Teatro. L’Accademia Teatro alla Scala e i Laboratori del Teatro alla Scala aprono al pubblico i laboratori con dimostrazioni di sartoria e la presentazione di parti di lavorazioni scenografiche di uno dei teatri più importanti al mondo.

Fabbriche del Design. Alcune esperienze hanno saputo unire creatività, progetto e qualità manifatturiera: la fabbrica sull’acqua, l’archivio dei materiali innovativi, il museo del legno, l’azienda che reinventa il modo di produrre divani e poltrone.

La Manifattura nei quartieri. A Villapizzone, un ex complesso industriale di 3.000 metri quadi rinasce come spazio per l’arte e l’artigianato. A Dergano, piccole realtà imprenditoriali di settori diversi si mettono in rete per recuperare l’identità artigianale del quartiere. A Porto di Mare, un’ex fabbrica abbandonata ospita un coworking artigiano.

Manifattura circolare e sostenibile. Due esperienze sono già pronte alla sfida: dalla fabbrica di carta da parati che combina eccellenza, circolarità e sostenibilità alla produzione dei jeans più sostenibili al mondo.

Donne e Manifattura. Moda, gioielli, ceramica, abiti da sposa, tessuti d’arredo, decorazione: una rassegna di laboratori e atelier, dalle giovani esordienti ai nomi più affermati.

Manifattura a Impatto Sociale. Dalla falegnameria sociale al laboratorio per costruire biciclette, manifattura vuol dire anche “fare insieme”.

Tutti gli eventi sono gratuiti ed è possibile iscriversi al sito manifattureaperte.it dove scoprire l’elenco completo delle fabbriche, degli atelier e delle realtà aderenti all’iniziativa.


www.mitomorrow.it