La polenta è un’arte a Monteveneroso

Monteveneroso, borgo dell’Oltrepò, si concede una domenica di festa: si rinnova la tradizione ormai secolare della polenta stravaccata in piazza

In un piccolo borgo abbarbicato sulle colline dell’Oltrepò, tra le valli Versa e Scuropasso, ogni anno in febbraio, si tiene la rituale e secolare polentata in piazza, con expo d’arte e di enogastronomia.

 

Monteveneroso, paese contadino della prima collina oltrepadana confinante con Canneto Pavese, il 9 febbraio rinnova la tradizione di PolentArte. La kermesse prevede il rito della polenta stravaccata, servita ad offerta con salamini da cotta, frittura, gorgonzola, lo spezzatino e i vini rossi dei produttori locali, interpreti di una viticoltura a tratti eroica, tra cui spicca il potente Buttafuoco Doc.

Un evento è reso possibile anche grazie ai produttori che ogni anno ci offrono i rinomati vini doc locali da abbinare alla polentata. Contemporaneamente i numerosi artisti della zona, pittori, scultori e scrittori allestiranno una mostra delle loro creazioni presso il rinnovato Circolo Ricreativo.

Non mancheranno le bancarelle di prodotti gastronomici del territorio, la musica dal vivo ed il gioco sempreverde della pentolaccia. La prima polenta sarà pronta alle 12.30, proprio all’inizio dell’evento, mentre la seconda alle 15.00 circa.

Un territorio da scoprire.

Tutto è cominciato, o meglio, ricominciato nel 2011 dopo dieci anni di stop. In realtà, la polentata in piazza a Monteveneroso è una tradizione secolare. Chi arriva lassù, di solito apprezza quell’atmosfera semplice, calda e accogliente, tipica delle feste contadine del passato. A Monteveneroso, tra stradine panoramiche poco trafficate, vale la pena di visitare una piccola chiesa antica di quasi 160 anni, riedificata nel 1862 e dedicata a San Siro, vescovo di Pavia.

Da non perdere, un tour all’azienda Bruno Verdi di Canneto Pavese che si è aggiudicata il titolo di miglior vino della Lombardia, nonché fra i 22 migliori vini d’Italia. L’AIS, l’Associazione Italiana Sommelier ha conferito, pochi giorni fa, il prestigioso premio al Cavariola Riserva, come vino che ‘rappresenta al meglio il proprio territorio di appartenenza‘.

Un rosso importante, nato da vitigni autoctoni dell’Oltrepò (croatina, ughetta di Canneto, barbera e uva rara) con una raccolta rigorosamente manuale.

La polenta è un’arte a Monteveneroso
La polenta è un’arte a Monteveneroso