Avis, appello ai milanesi: «Donate sangue»

Appello di Casartelli (Avis Milano): «Tutte le evidenze scientifiche non hanno individuato rischi»

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Continuare a donare il sangue, in queste settimane segnate dall’epidemia da coronavirus, è più importante che mai. Per questo si stanno moltiplicando gli appelli a non fermarsi. Come ribadisce a Mi-Tomorrow Sergio Casartelli, direttore generale di Avis Milano.

 

Avis Milano: «Donate sangue»

Com’è la situazione delle donazioni in Lombardia?
«Il sistema ha retto senza grossi problemi per le trasfusioni».

Rispetto alla media, avete registrato un calo?
«Da fine febbraio al 12 marzo è stato un periodo difficile, con un calo costante delle donazioni in città. Fra il 13 e 15 marzo, in occasione degli inviti alla donazione, abbiamo riscontrato un aumento del 15% in sede, ma anche un –35% nelle unità mobili».

Perché il virus sta mettendo a rischio le donazioni?
«I donatori hanno visto stravolte le loro abitudini, sono stati invitati a rimanere in casa. Esisteva una grande confusione sulla possibilità di uscire per andare a donare sangue. Inoltre le persone hanno paura di rischiare il contatto con il virus».

Donare il sangue è pericoloso in questo momento?
«Assolutamente no. Tutte le evidenze scientifiche non hanno individuato alcuna possibilità di trasmissione del virus attraverso la trasfusione. Per il donatore abbiamo protocolli di massima tutela in un normale periodo. Ora abbiamo introdotto alcuni accorgimenti specifici per aumentare la tutela».

Chi sta venendo a donare in questi giorni?
«Si tratta di una popolazione variegata: donatori periodici, persone che vengono per la prima volta, cittadini stimolati emotivamente dagli appelli di questi giorni».

Le procedure per la donazione sono cambiate?
«No, le procedure relative alla donazione non sono cambiate, non c’è motivo. Non dimentichiamo che i nostri protocolli, a livello nazionale, sono i più completi in assoluto rispetto agli altri sistemi sanitari. Ciò che è cambiato è l’approccio al donatore al momento del suo ingresso in Avis. Occorre prenotare.

In Avis Milano siamo in grado di aggiungere ulteriori accorgimenti: far accedere al parcheggio interno i donatori con i loro mezzi, mettere a loro disposizione una saletta affinché si possa svolgere un ultimo triage e la misurazione della temperatura di ciascuno».

Un cittadino che volesse donare il sangue, in questi giorni cosa deve fare?
«Valutare la propria situazione in riferimento ai requisiti per l’idoneità alla donazione. Candidarsi fornendoci i dati indispensabili per un ricontatto e aspettare di essere ricontattato per la prenotazione tenendo conto delle necessità di trasfusioni del periodo e dei gruppi sanguigni necessari».

La situazione delle scorte di sangue com’è in Lombardia?
«Ad oggi direi sotto controllo. E’ costantemente monitorata dal Servizio regionale di coordinamento, pronto a indicarci particolari situazioni critiche. Siamo comunque preoccupati di ritrovarci, risolta l’emergenza coronavirus, con la ripresa delle attività chirurgiche a pieno ritmo.

Potremmo essere in difficoltà con donazioni non sufficienti a sopportare la mole delle attività chirurgiche necessarie. Ecco perché invitiamo chi può a candidarsi per la donazione».

Avis Milano, l’appello ai donatori

Cosa può dire ai donatori che abbiano paura di esporsi?
«A loro metto di fronte l’immagine di un paziente che per continuare a vivere ha assoluta necessità di trasfusione. La coscienza è di ciascuno di noi singoli, ognuno è libero, anche di dire no alla vita».

Negli ultimi giorni ci sono stati numerosi appelli in favore delle donazioni, stanno funzionando?
«Sì, stanno portando tanti contatti e aumentando le donazioni. Ma attenzione, non facciamoci prendere solo dall’emotività perché questa dura un attimo. Prendiamo una decisione a favore della salute della collettività e anche della propria perché la decisione motivata dura nel tempo, se non per tutta la vita».

Cosa vi chiedono i donatori?
«I donatori periodici sono tranquilli, conoscono le procedure e sanno come le gestiamo. I nuovi ovviamente pongono subito la domanda se sia sicuro donare».

Vuole fare un appello ai cittadini lombardi?
«A loro chiedo solo la semplicità di ascoltare questi appelli e di considerare tutti, nessuno escluso, la possibilità di rendersi disponibili alla donazione di sangue. La procedura è semplice, permette di collaborare per permettere a una persona di continuare la propria vita, garantisce un periodico controllo dalla propria salute. Quindi, perché non aderire?».

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