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08. 05. 2024 09:02

Vaccini e riforme: Moratti guarda al 2023

Per Letizia Moratti l'assessorato al Welfare sarà un nuovo banco di prova. La buona riuscita di questa difficile impresa potrebbe valerle la candidatura per il 2023

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Di Letizia Moratti si può dire tutto, tranne che sia una donna impulsiva. Motivo per cui possiamo stare certi del fatto che la proposta della vicepresidenza della Regione Lombardia e, soprattutto, della delicatissima delega alla Salute, sia stata attentamente ponderata e valutata.

A differenza del passato, stavolta l’ex sindaca ha dovuto scegliere da sola o, perlomeno, senza la sua spalla di una vita: il marito Gianmarco, scomparso quasi tre anni fa, per lei punto di riferimento, personale e professionale. Nel momento delle decisioni più cruciali (la Rai, il Governo Berlusconi nel 2001, la candidatura a sindaco di Milano), Gianmarco era sempre il consigliere più consultato e ascoltato.

Stavolta c’era la cerchia degli amici e dei collaboratori, ma, soprattutto, ha prevalso la voglia di provare a rimettersi in gioco per il bene comune. A gestire le vaccinazioni, una pandemia ancora in corso e la complessa riforma del sistema sanitario (sembra certo che verrà smantellata l’organizzazione impressa da Roberto Maroni nel 2015), Letizia Moratti adotterà l’approccio da manager, con piglio tecnico e lungimiranza politica.

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Sta studiando (e tanto) ogni dossier per dare risposte veloci e per farsi misurare nel breve periodo. D’altronde il virus non aspetta i tempi della politica ed è necessario far trovare pronta la Regione “locomotiva del Paese”. La scommessa con se stessa è chiara. Quella del centrodestra è sussurrata: se la partita sarà vinta, Letizia potrebbe essere la candidata naturale alla presidenza della Lombardia tra due anni, quando Attilio Fontana lascerà l’incarico senza presentarsi per il secondo mandato. L’immaginazione corre, ma nemmeno più di tanto. Sarà interessante anche per Beppe Sala.

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