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28. 03. 2024 20:27

Area B a Milano: un errore inevitabile 

Il sindaco Sala frena, ma tutti sappiamo benissimo che prima o poi arriverà

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Inserire un ticket per entrare in Area B a Milano è un gravissimo errore da parte della città, ma purtroppo inevitabile. E sebbene il sindaco Giuseppe Sala freni su questa ipotesi, tutti sappiamo benissimo che prima o poi arriverà, senza se e senza ma. È solo una questione di tempo. 

Il ticket per entrare in Area B a Milano si farà

«Per ora no, ma in futuro vedremo» sono state le parole, a riguardo, del Sindaco di Milano, Beppe Sala. Il quale, però, sa benissimo che avere un’altra tassa d’ingresso a Milano per le auto più inquinanti darebbe un ulteriore introito economico alle casse comunali, cosa che male di certo non fa; agevolerebbe il percorso, almeno a parole, verso una mobilità più sostenibile, da sempre vessillo del suo partito e del suo schieramento politico; e poi è prevista nel Documento di programmazione del Comune, quindi c’è ben poco da ragionarci attorno.

Area B

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Una necessità economica e di blasone

E poi diciamolo, oltre alla necessità economica ce n’è anche un’altra ‘di blasone’. Mettere il ticket d’ingresso per le auto più inquinanti metterebbe Milano sullo stesso livello di metropoli europee come Londra e Parigi, solo per fare due esempi. Portando avanti la visione europeista della città, anch’essa un cavallo di battaglia del Partito Democratico e di tutto lo schieramento. 

Cosa ne sarà del Dup

E poi l’ipotesi del ticket per l’ingresso in Area B a Milano è contenuta nel Dup, il Documento unico di programmazione, ritenuto fondamentale per la pianificazione strategica ed operativa degli enti locali. Vuoi andare allo scontro con un documento ritenuto così precipuo? La risposta è ovvia… quindi diventa anche inutile che poi si creino fazioni, più o meno ragionate: se c’è un documento programmatico, va seguito, che piaccia o no.

area b

L’autogol, evidente, di Beppe Sala

Nelle dichiarazioni di Beppe Sala, però, c’è un evidente autogol. Il primo cittadino, sempre parlando di questo tema, ha detto: «Le cose su cui non c’è possibilità in tempi rapidi io le lascio un po’ lì, poi ci penseremo». Sbagliato: aspettare per fare cose si è sempre rivelato, soprattutto in Italia, un errore. Perché non portare avanti il progetto, pur andando allo scontro con rappresentanze cittadine e oppositori politici? Perché pensare che «il controllo del traffico va fatto dando opportunità, prolungando le metropolitane» (parole sempre sue…) mentre poi chiudi le fermate quando a San Siro giocano Milan e Inter o ci sono concerti? C’è qualcosa che non torna, oggettivamente, in questi discorsi. E se è normale che il centrodestra alzi le barricate (è il gioco delle parti), dall’altra parte c’è da tenere sott’occhio il bilancio: perché se è vero che la ministra dell’Interno Lamorgese ha firmato la proroga di un mese per l’approvazione, è altrettanto vero che in un mese il rosso non lo ripiani.

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