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25. 04. 2024 15:47

Area B, Sala sbotta: «Stufo dei dibattiti, io vado avanti»

Il sindaco replica alle critiche e difende la sua scelta: «Tutti si dichiarano ambientalisti, poi quando fai una cosa rimani da solo»

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L’Area B della discordia non smette di animare il dibattito milanese. Nelle ultime settimane gli attacchi al sindaco Sala e alla sua giunta per l’entrata in vigore delle nuove regole si sono susseguiti senza sosta. Il segretario cittadino della Cgil di Milano, Andrea Bonini, ha definito classiste le nuove misure sulla ztl cittadina che impedisce l’ingresso e la circolazione per le auto più inquinanti.

Area B, Sala al contrattacco

E il sindaco? A margine di un evento all’Opera Cardinal Ferrari, Sala ha sbottato replicando alle critiche: «Sono un po’ stufo di questi dibattiti in cui tutti si dichiarano ambientalisti, tutti dicono che il climate change è un pericolo poi quando fai una cosa, rimani da solo – ha detto il primo cittadino -. Se questa è la situazione, io comunque andrò avanti ugualmente. Il messaggio è che dobbiamo lavorare per ridurre il numero delle auto, ma noi lo abbiamo deciso per l’Area B anche sulla base dei dati storici di quello che abbiamo visto su Area C. Il traffico a Milano è veramente qualcosa di impegnativo».

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Sinistra Italiana e il focus sui lavoratori a basso reddito

Le polemiche intanto continuano, l’ultima stoccata a Palazzo Marino arriva da Sinistra Italiana, secondo cui le finalità dei divieti imposti con l’Area B alle auto più inquinanti sono adeguate al miglioramento della qualità dell’aria in città ma c’è stata «poca considerazione» delle conseguenze che questa decisione avrà sui lavoratori con un reddito più basso e su quelli provenienti dall’hinterland.

Rinunciare all’auto senza vere alternative

«Quello che contestiamo sono i modi, i tempi e la scarsa considerazione delle ricadute sui lavoratori più poveri  – commenta Elena Comelli, co-coordinatrice di Sinistra Italiana Metropolitana di Milano -. A loro viene chiesto di rinunciare all’auto senza offrire alternative sostenibili, dal punto di vista ambientale, economico e della qualità della vita. Si è scelta una misura che non coinvolge la città metropolitana».

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