No all’introduzione del pagamento per l’Area C a Milano durante il fine settimana: l’89,3% delle 549 imprese che hanno partecipato al sondaggio flash di Confcommercio Milano ha espresso un netto rifiuto. Solo il 10,7% si è dichiarato favorevole. La motivazione indicata per il provvedimento – non per fare cassa, ma per sistemare il bilancio comunale – non ha convinto la maggior parte delle aziende coinvolte.
Area C, il sondaggio
Le conseguenze principali previste per l’introduzione del pagamento nei weekend includono un danno significativo alle attività commerciali (77%), una perdita di attrattività per il centro città (65%) e un peggioramento del traffico nelle zone esterne all’Area C (62%). Solo il 19% delle imprese ritiene che la misura possa portare a una diminuzione del traffico e a un miglioramento della vivibilità della città. Contrari anche alla proposta di una tariffa più alta per la sosta dei SUV: il 75,3% si è detto contrario, contro un 24,7% favorevole.
Area C e Olimpiadi
Il sondaggio ha esplorato anche la prospettiva di rivedere la politica di mobilità con maggiori restrizioni e aumenti tariffari in vista delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Anche in questo caso, l’88,9% delle imprese si è espresso contro ulteriori restrizioni, con solo l’11,1% favorevole. Hanno partecipato al sondaggio imprese dei settori servizi e professioni (62,6%), commercio al dettaglio (17,9%), turismo e ristorazione (12,4%), e commercio all’ingrosso (7,1%). La maggioranza (57%) è costituita da imprese con un massimo di tre dipendenti.
Area C, dichiarazioni
Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, ha commentato: «I risultati del sondaggio, ottenuti in così breve tempo, sono molto significativi. Introdurre il pagamento per l’Area C nel weekend è una scelta sbagliata che penalizza le imprese, colpisce i cittadini e riduce l’attrattività di Milano. È importante puntare sul trasporto pubblico, ma fare cassa indiscriminatamente non è la strategia giusta. Preferiamo interventi mirati, come l’applicazione di tariffe maggiori su tratte specifiche, per esempio da Linate a San Babila. Emerge chiaramente dal sondaggio anche la necessità di evitare ulteriori divieti e restrizioni sulla mobilità in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina».
