Si torna a parlare di mafia e in particolare di camorra a Milano sul Corriere della Sera che appunto ha dato ampio spazio alla crescente presenza della criminalità organizzata, in particolare dei clan partenopei, come i D’Amico di Ponticelli, una zona situata nel quadrante orientale di Napoli.
Camorra a Milano, il piano dei clan
Questi clan hanno sviluppato una strategia a Milano che, sebbene non rivoluzionaria, si è dimostrata efficace ed eterna nel tempo. La loro tattica consiste nel sanare i debiti di ristoranti e, soprattutto, di pizzerie, senza mai diventare ufficialmente parte della gestione aziendale. Questo evita di comparire in documenti ufficiali e permette loro di operare nell’ombra, spesso attraverso prestanome senza precedenti penali, almeno inizialmente.
Camorra a Milano, i D’Amico
L’analisi condotta dal Corriere, basata su fonti affidabili in Campania e Roma, porta quasi univocamente ai D’Amico. Per comprendere appieno la situazione, è importante introdurre la storia di questo clan, mentre si attendono ulteriori indagini ufficiali sulla loro presenza a Milano. Il loro coinvolgimento in questa città sembra strettamente legato all’apertura di nuovi locali. Tuttavia, per avere successo in quest’impresa, è essenziale la complicità dei proprietari dei ristoranti, che invece di denunciare la situazione, ne traggono vantaggio. Questi ristoratori non sono vittime, ma complici, come hanno ripetutamente sottolineato gli investigatori antimafia. L’omertà, il collaborazionismo e il tornaconto personale sembrano prevalere sulla morale e le leggi.
Camorra a Milano, le pizzerie
Questa analisi consente di comprendere sia la tattica di ripianamento dei debiti nei ristoranti e pizzerie, sia l’apertura di nuovi locali, soprattutto pizzerie. La gestione finanziaria opaca dei clan e il controllo effettivo dei locali offrono opportunità per il riciclaggio di denaro sporco, che è strettamente legato al traffico di droga. Milano, essendo una delle principali piazze europee per lo spaccio di droga, amplifica ulteriormente il potenziale economico e le possibilità di connessioni internazionali. La domanda di droga sembra inarrestabile e i clan, compresi quelli albanesi, dialogano ora direttamente con i narcos sudamericani e la ‘ndrangheta, oltre a mantenere il controllo sul mercato locale.
