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13. 05. 2024 08:09

Caro affitti: a Milano per giovani e single con reddito medio la parola è condivisione

Questo annoso problema solleva questioni urgenti riguardanti la sostenibilità della vita urbana e l'accessibilità abitativa, soprattutto per tutte quelle persone che non possono contare su un reddito congiunto

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L’ultima analisi condotta da Immobiliare.it Insights getta luce su un fenomeno preoccupante del caro affitti che sta interessando Milano, ma anche le altre città lombarde: l’affitto di un bilocale sta diventando insostenibile per chi vive di un solo stipendio. Questo dato non fa che confermare una tendenza ormai evidente in molte città italiane, ma che a Milano assume contorni particolarmente allarmanti a causa delle cifre record registrate in città.

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Caro affitti, i canoni mettono a dura prova la sostenibilità abitativa

Milano, come prevedibile, si conferma la città più cara della Lombardia con una media di 1.322 euro mensili per un bilocale, rendendo praticamente impossibile l’accesso alle abitazioni per chi dispone di un unico reddito. Questo scenario non è isolato ma riflette una situazione comune a molti capoluoghi della regione, dove l’inflazione e l’aumento dei canoni di locazione stanno mettendo a dura prova la sostenibilità abitativa.

Caro affitti, a Como solo il 2,8% delle abitazioni è accessibile con uno stipendio medio

Allargandoci a tutta la Lombardia sul tema caro affitti, le percentuali di accessibilità ai bilocali restano decisamente basse: a Como, ad esempio, solo il 2,8% delle abitazioni è considerato accessibile per chi guadagna uno stipendio medio. Anche Monza e Bergamo non offrono scenari migliori, con una quota di bilocali accessibili che non supera il 26,4%. Al di là di queste città, anche i capoluoghi meno cari come Lecco, Mantova, Lodi e Cremona presentano una quota di accessibilità che, sebbene superiore, non raggiunge nemmeno il 35%.

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Ciò indica una problematica diffusa e non limitata solo ai centri più noti o più costosi. Il dato di Sondrio, che emerge come il capoluogo più accessibile, pone un accento leggermente positivo, con il 45,5% degli alloggi alla portata di chi vive di un solo stipendio. Tuttavia, anche in questo caso la differenza tra la quota di reddito da destinare all’affitto e il reddito medio rimane negativa.

Con un reddito medio l’unica via d’uscita è la condivisione

Questo annoso problema solleva questioni urgenti riguardanti la sostenibilità della vita urbana e l’accessibilità abitativa, soprattutto per i giovani e i single che non possono contare su un reddito congiunto. Richiede un’attenzione immediata da parte delle autorità locali e nazionali per trovare soluzioni che possano alleggerire il carico su chi già fatica a bilanciare i costi della vita quotidiana con un reddito medio. La crescente inaccessibilità delle abitazioni non solo mette a rischio la qualità della vita degli inquilini, ma rischia anche di alterare il tessuto socio-economico delle città, con potenziali ripercussioni a lungo termine sulle dinamiche urbane e sulla coesione sociale.

Il caro affitti frena il dinamismo economico

Questa tendenza degli affitti elevati riflette una sfida che molte città globali stanno affrontando: trovare un equilibrio tra crescita economica e inclusione abitativa. La difficoltà di accesso alle abitazioni non solo pregiudica la diversità sociale nelle città ma potrebbe anche frenare il dinamismo economico, dato che le fasce più giovani e meno abbienti potrebbero essere costrette a trasferirsi altrove.

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