I prezzi alle stelle dell’energia e dei carburanti impongono decisioni drastiche. Milano e i milanesi si preparano e preparano le prime contro-misure: diminuisce il traffico cittadino, cresce il consumo di mezzi alternativi all’auto e il Comune taglia il riscaldamento negli immobili pubblici.
Meno traffico e meno riscaldamento: Milano cambia pelle
Partiamo dal traffico. L’aumento del prezzo della benzina, arrivato negli ultimi giorni stabilmente sopra i 2 euro al litro, sta spingendo i milanesi ad accelerare il passaggio a mezzi di trasporto più sostenibili, come bici condivise e monopattini elettrici. E se il traffico in città crolla (meno 11% di automobili a Milano rispetto ad una settimana fa secondo i dati dell’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio), cresce l’utilizzo dei servizi di mobilità in sharing: la compagnia Dott di e-bika segnala un più 20% di prelievi nell’ultima settimana, l’azienda Helbiz di monopattini elettrici e non solo racconta di un più 30% di utilizzi negli ultimi sette giorni.
Nel frattempo anche da Palazzo Marino si corre ai ripari. Giovedì 17 marzo in Consiglio comunale con 25 voti a favore è stato approvato un ordine del giorno dei Verdi per “portare la temperatura dei riscaldamenti a 18 gradi e anticiparne di due ore lo spegnimento durante la stagione termica negli immobili amministrati dal Comune e spegnere l’illuminazione di questi edifici dopo le 18, […] invitando lo spegnimento totale dell’illuminazione degli esercizi commerciali e degli uffici dopo le 18, salvo specifiche esigenze. […] Valutare l’anticipo di 15 giorni della fine della stagione termica, e adoperarsi per arrivare a vietare i sistemi di riscaldamento a gas i gasolio per esterni”. Per ridurre i consumi energetici degli edifici pubblici, il Comune lascia al freddo i cittadini.