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03. 05. 2024 09:06

Giorno della memoria: Statale, laurea honoris causa a Liliana Segre. «Vorrei conoscere chi perde tempo a sfregiare targhe in memoria dell’Olocausto» VIDEO

«Viviamo in un tempo in cui dell’ottimismo mi è difficile far parte»

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«Liliana Segre i segni della memoria li porta nel suo animo e nella sua carne. Eppure, per quanto il ricordo di quelle pagine di storia le sia doloroso, ha deciso di condividerlo, offrendo così alla ricerca il contributo della sua straordinaria testimonianza e alle nuove generazioni gli strumenti per comprendere avvenimenti del nostro passato che rimangono ancora oggi cruciali». Così Andrea Gamberini, direttore del dipartimento di Studi storici dell’Università Statale degli Studi di Milano, in questo 27 gennaio 2024 in cui l’ateneo ha deciso di celebrare il Giorno della Memoria conferendo la laurea magistrale honoris causa in Scienze storiche alla Senatrice a vita Liliana Segre, testimone straordinaria della Shoah, da sempre impegnata contro ogni forma di antisemitismo, razzismo e intolleranza. 

 

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Giorno della memoria, all’università Statale laurea honoris causa a Liliana Segre

Nell’Aula Magna della Statale, gremita di autorità, studenti e semplici cittadini, questa mattina ha fatto il proprio ingresso Liliana Segre vestita con la tradizionale toga nera, ha percorso il corridoio centrale tra gli applausi. Tutti in piedi di fronte a colei che ha dato un senso diverso alla parola “indifferenza”. 

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Il Ministro dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, ha introdotto la cerimonia: «Quando Liliana Segre ha cominciato a parlare, chiunque ha percepito non solo la straordinarietà dei contenuti, ma il coraggio e la voglia di vivere e trasferire i suoi ricordi. Perché è facile mettere nella parte remota della propria memoria i ricordi con cui non si riesce a fare i conti. La capacità di Liliana Segre nasce dal fatto che ciò che dice è drammaticamente semplice, trasferisce con una forza dirompente contenuti e storie atroci. Questo è un tema che soprattutto oggi, in questo contesto geopolitico, deve essere ben presente a tutti noi – prosegue il Ministro – La Shoah rimane impossibile da capire, ma necessaria da ricordare e doverosa da non dimenticare e chi come Liliana Segre ha fatto della sua vita, con la classe che la caratterizza, la capacità di trasferire in maniera indelebile ricordi che non possono essere dimenticati, merita di essere permanentemente ringraziata, anche se lei non vuole. Nel riconoscimento della figura di Liliana Segre come grande tedoforo della capacità di trasferire, mi ritengo onorata di aver firmato quest’altra laurea a Liliana Segre. E ringrazio il rettore Franzini e la l’Università Statale di Milano per questo grande atto di civiltà»

La storia di Liliana Segre, dal Binario 21 al racconto da sopravvissuta

Liliana Segre era una bimba quando partì dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, «destinata a uno dei più grandi orrori senza riscatto che la storia ha generato – ricorda il rettore Elio Franzini – una storia che continua a generare orrori, a massacrare bambini da Gaza al Sudan, dal Congo al Mali e all’Ucraina. Noi qui oggi, in questo giorno che racchiude simbolicamente ogni giorno, vogliamo ribadire con la laurea honoris causa in Scienze storiche a Liliana Segre la funzione fondamentale dell’Università: tenere viva la memoria, in primo luogo della Shoah, studiarla, coltivarla, trasmetterla. Non smettere mai».

La lectio magistralis di Liliana Segre

Dopo la laudatio di Marco Cuzzi, docente di Storia contemporanea, dal titolo “Quel lungo sentiero di Liliana Segre”, la senatrice ha tenuto l’emozionante lectio magistralis, in forma di conversazione insieme al giornalista Enrico Mentana:

Laurea Honoris Causa a Liliana Segre alla Statale di Milano. Nella foto il rettore Elio Franzini e Liliana Segre
Laurea Honoris Causa a Liliana Segre alla Statale di Milano

«Viviamo in un tempo in cui dell’ottimismo mi è difficile far parte. C’è qualcosa di già sentito, di già sofferto – esordisce Liliana Segre – Ho carissime amiche che mi dicono: in questo momento di forte recrudescenza dell’antisemitismo stai a casa, non farti vedere. Perché? Me lo chiedo oggi come in quel salotto di casa mia, tanti anni fa, quando mi si diceva stiamo a casa, non facciamoci vedere. Non voglio più vivere questo – prosegue la Segre – Quel “perché?” io lo urlo dentro di me e in un luogo come questo, io che sono nata a Milano in via San Vittore, da genitori milanesi e con un nonno che parlava in dialetto milanese. Io che sono milanese da sempre, perché mi sento dire ancora oggi “stai a casa”? Perché?»

Le motivazioni per la laurea

Le motivazioni sulla pergamena: “Per aver offerto alla ricerca storica la sua straordinaria testimonianza; per aver dato alle nuove generazioni gli strumenti per comprendere avvenimenti fondamentali del nostro passato; per aver raccontato con rigore e obiettività l’indicibile; per la sua battaglia contro l’indifferenza e l’oblio dinanzi agli orrori della Shoah e per il suo impegno contro ogni forma di antisemitismo, razzismo e intolleranza”. La cerimonia si è conclusa con un altro gesto dedicato al giorno della memoria, con il conferimento da parte del Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia di 19 Medaglie d’Onore alla Memoria di militari e civili deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. 

Un concerto per stasera

Questa sera, giorno della memoria, alle 20.30 l’orchestra UNIMI, sempre presso l’Aula Magna di via Festa del Perdono 7 si terrà il concerto per il Giorno della Memoria dell’Orchestra d’Ateneo. Il Quartetto Noûs – Ekaterina Valiulina (violino), Alberto Franchin (violino), Sara Dambruoso (viola) e Riccardo Baldizzi (violoncello) eseguirà il Quartetto per archi n. 8 in do minore op. 110 di Dmitri Shostakovich e il Quartetto per archi n. 14 in re minore D. 810 “La morte e la fanciulla” di Franz Schubert. Ingresso gratuito ma su registrazione online.

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