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17. 05. 2024 08:44

Milano e il recupero delle case dismesse: una mole impressionante di edifici da riqualificare

Questi edifici, sparsi da viale Abruzzi a via Medici del Vascello, rappresentano un'opportunità cruciale per ridare vita a spazi inutilizzati

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Milano, con il suo vibrante tessuto urbano e la continua evoluzione architettonica, si trova di fronte a una sfida crescente: il numero delle case dismesse continua ad aumentare, con implicazioni significative per la rigenerazione urbana. Recentemente, il Comune di Milano ha approvato l’aggiunta di cinque nuovi edifici all’elenco di quelli da recuperare, portando il numero totale a 143. Questi edifici, sparsi da viale Abruzzi a via Medici del Vascello, rappresentano un’opportunità cruciale per ridare vita a spazi inutilizzati, migliorare il tessuto urbano e rispondere alle esigenze della comunità.

Un passo avanti nella rigenerazione urbana

L’aggiornamento dell’elenco delle case dismesse è in linea con la delibera del dicembre 2021 che regola il recupero degli edifici abbandonati. Tale normativa prevede che i proprietari presentino proposte di intervento entro due anni, rischiando altrimenti di perdere i premi volumetrici. Questo processo è parte di una strategia più ampia che mira a incentivare la riqualificazione urbana senza sovraccaricare il paesaggio con nuove costruzioni.

Il Comune ha anche impostato un tetto massimo del 10% per l’incremento dei diritti edificatori, definendo aree in cui tale incremento è inammissibile per proteggere il valore paesaggistico, ambientale e architettonico. Queste misure dimostrano un impegno verso una gestione equilibrata dello sviluppo urbano, cercando di mantenere l’armonia estetica della città e di promuovere una rigenerazione che rispetti l’identità storica e culturale dei quartieri.

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Case dismesse, risultati e sfide

Finora, sono state presentate circa 100 richieste di interventi, di cui 19 hanno già ottenuto l’approvazione necessaria. “Confermano che siamo sulla strada giusta”, afferma l’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi. Egli sottolinea l’importanza del recupero dei singoli edifici che possono rivitalizzare l’ambiente urbano e reintegrarsi come spazi attivi nella comunità.

Nonostante questi sforzi, la strada verso una completa rigenerazione urbana non è priva di ostacoli. Recentemente, le inchieste della Procura di Milano su presunti abusi edilizi hanno messo in luce la necessità di una maggiore trasparenza e di linee guida più stringenti nel processo di urbanistica. In risposta, il Comune ha adottato nuove direttive che incorporano i rilievi dei magistrati, cercando di evitare il ripetersi di simili problematiche in futuro.

Verso un futuro sostenibile

La questione degli edifici dismessi a Milano non è solo una sfida, ma anche un’opportunità. Ogni edificio recuperato può contribuire a ridurre la pressione sulle aree verdi per nuove costruzioni, promuovere la sostenibilità e migliorare la qualità della vita urbana. Tuttavia, per realizzare questi obiettivi è essenziale che il processo di rigenerazione sia gestito con una visione a lungo termine e un impegno costante alla trasparenza e all’innovazione.

Milano, con il suo spirito dinamico e la sua resilienza, ha tutte le carte in regola per trasformare queste sfide in successi. L’impegno del Comune nel promuovere una rigenerazione urbana che sia inclusiva e sostenibile sarà determinante per il futuro della città, un futuro in cui ogni edificio, vecchio o nuovo, ha il potenziale per arricchire la vita dei suoi cittadini.

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