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25. 04. 2024 08:27

La ‘Ndrangheta a Milano e la dolce vita dei rampolli dei boss 

Lusso, pose da gangster, vip, ostriche, champagne e l’immancabile Rolex

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Una vera e propria generazione TikTok, che trova sfogo nella Milano da bere di oggi tra lusso, ostriche, champagne e  l’immancabile Rolex al posto. È la vita che fanno i giovani rampolli dei boss della ‘Ndrangheta a Milano e tutto è immortalato sui social network: non si nasconde nulla, nemmeno il lusso sfrenato al quale si dedicano. 

Il lusso dei figli dei boss della ‘Ndrangheta a Milano in bella mostra sui social 

C’è chi immortala il cameriere che porta nel privé ghiaccio e bottiglie di Moët & Chandon Nectar impérial rosé in un locale di corso Como. Ma anche chi decide di «sciabolare» la bottiglia mettendo, in bella mostra, il Rolex che campeggia sul suo polso.  E poi, ovviamente, tutti su TikTok per vedere quanti like ci sono e leggere i commenti. Piccolo particolare: l’account è del figlio di un boss della ‘ndrangheta arrestato negli anni Novanta a Corsico. Niente di male, ci mancherebbe: che colpe hanno i figli dei disastri dei padri. Altro giro, altra discoteca: bottiglie di champagne, fuochi d’artificio, gamberi e ostriche. 

La vita a Milano dei figli dei boss della ndrangheta, il rolex

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Mettersi in mostra non è una cosa solo per giovani 

Ma non ci sono solo i giovani a mettersi in mostra, C’è anche, ad esempio, Domenico Papalia, Micu, ritenuto uno dei nomi più influenti negli assetti delle cosche calabresi. E via di commenti dei giovani: «Grande uomo», «Una grande persona», «Una presta libertà, leone», «Grandi Papalia persone garbate per bene e di buon cuore» e così via. Sfarzo, pose da gangster e colonne sonore neomelodiche. Basta con la mafia che si nascondeva, ora tutto è chiaramente visibile sui social: immagini ben fatte, sembrano quasi di professionisti del settore, vestiti firmati, gioielli, orologi, belle auto e tavola imbandita. Ma non mancano anche le pose da gangster, come quella del figlio di un boss ergastolano che impugna una pistola insieme agli amici. 

C’è anche Rocco Papalia 

Nel book fotografico non manca Rocco Papalia, boss che ha riconquistato la libertà nel 2017. Una foto, assieme ai fratelli Domenico e Antonio, e una scritta: «Ingiustamente accusati». Oggi il boss suona il flauto con i pronipoti. Chissà cosa sarebbe apparso, molti anni fa, se i social network fossero esistiti all’inizio della dinastia della ‘Ndrangheta: no, probabilmente in quel caso avrebbe vinto ancora l’omertà. Ma non ne abbiamo certezza.

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