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13. 05. 2024 07:57

Milano, addio a un altro edificio storico: l’ex sede della casa discografica “La voce del padrone” sarà abbattuta per far spazio a 126 appartamenti

La demolizione dell'ex casa discografica ha scatenato diverse polemiche

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L’ex sede della casa discografica “La voce del padrone” a Milano verrà abbattuta per dare spazio a nuovi appartamenti. Un edificio storico, quello di viale Umbria 37, costruito negli anni Venti e che ha visto passare artisti del calibro di Fred Buscaglione, Franco Cerri, Bruno Martino, Franca Valeri, Tito Schipa, Tony Renis, Al Bano e Francesco Guccini.

Addio a “La voce del padrone”, cosa sorgerà al suo posto

Il “sacrificio” dello storico stabile servirà a far sorgere al suo posto un nuovo palazzo di sei piani con 126 appartamenti. Una costruzione trapezoidale, dotata anche di un’area di 500 metri quadrati per i box interrati. Il nuovo spazio pubblico vedrà sorgere anche una «piazza giardino» e congiungerà via Sigieri con via Muratori passando sul retro di Cascina Cuccagna. Altri due milioni verranno utilizzati per un intervento in via Muratori nel tratto da viale Umbria a via Tiraboschi, dove saranno realizzate una pista ciclabile e alcune aree verdi, mentre saranno aboliti i parcheggi e sarà trasformato in senso unico il tratto tra viale Umbria e via Friuli.

“La voce del padrone”, l’amarezza di Gianni Bedori

La demolizione dell’ex casa discografica ha scatenato diverse polemiche. È intervenuto anche il sassofonista Gianni «Sax» Bedori: «Questo piccolo gioiello storico degli anni Venti a Milano – ha scritto sabato in un post su Facebooksoccomberà per lasciare spazio alla solita speculazione edilizia: anche qui manca il vincolo paesaggistico e storico. Quindi la Soprintendenza non può intervenire e la Commissione Paesaggio del Comune pare abbia dato il via libera. Mi tocca nel profondo la decisione di abbattere questo pezzo di storia milanese legato indissolubilmente al ricordo di mio padre e alla storia della musica italiana».

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“La voce del padrone”, il parere di Rossella Traversa

Sulla questione si è espressa anche Rossella Traversa, ex consigliera di Sinistra per Milano del Municipio 4: «Ancora quand’ero consigliera della zona – ha scritto -, avevamo tenuto due commissioni sul tema e deliberato di conseguenza che bisognava salvaguardare questa preziosa testimonianza. Inoltre, la proposta di verde pubblico in compensazione al progetto era ridicola e inutile. Il parere dell’istituzione sul territorio non viene mai presa in considerazione. In dieci anni ho toccato con mano l’inutilità di questi presidi».

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