Un murale dedicato a Michela Murgia, la scrittrice e attivista scomparsa pochi mesi fa all’età di 51 anni a causa di un carcinoma renale. L’opera è apparsa sui Navigli ed è stata realizzata dalla street artist Cristina Donati Meyer, che ormai da anni porta avanti il suo “artivismo” per le strade di Milano.
Donati Meyer: «Michela Murgia vive nelle nostre lotte»
«Michela ha rappresentato e rappresenta una voce unica, lucida e combattiva in difesa delle donne, della forza al femminile – dice la Meyer parlando dell’opera dedicata alla Murgia – Un megafono intelligente, creativo e originale di mille battaglie femministe. Michela ci manca moltissimo. Lei vive ogni giorno nelle nostre lotte, nell’arte e nella cultura altre e rivoluzionarie. Milano le dovrebbe dedicare, come minimo una grande piazza, una strada o un luogo di socialità inclusivo».
La preghiera per Michela Murgia
Nell’opera di Cristina Donati Meyer, accanto al volto di Michela Murgia, un testo che “trasforma” la preghiera del padre nostro: «Madre nostra che sei nei cieli, nei mari e nella terra, sia santificata la vita e il pianeta, vengano equità e diritti per tuttə, sia fatta la giustizia climatica come in terra così nei cieli e nei mari, dacci oggi un po’ di giustizia ambientale e sociale e rimetti a noi l’empatia, il giudizio e l’uguaglianza. Non come noi che opprimiamo, uccidiamo e avveleniamo la vita e non abbandonarci nella tentazione del fossile e dell’accumulo, ma liberaci dal patriarcato, dai killer del clima, dall’ingiustizia sociale e dal baratro ambientale».
Chi è Cristina Donati Meyer
Cristina Donati Meyer, classe 1985, ha frequentato l’Istituto d’Arte Rudolf Steiner e poi l’Accademia di Belle Arti di Milano. Cofondatrice e promotrice dell’associazione culturale artistica “M’Arte”, attivista di diverse associazioni umanitarie e ambientaliste, dal 2007 è ideatrice e curatrice delle mostre ospitate dallo “Spazio M’Arte” in zona Brera a Milano. La sua arte è immersa a pieno titolo nella contemporaneità dei problemi sociali, delle questioni più scottanti e delle angosce della donna e dell’uomo contemporanei, un’arte terapeutica, che aiuta l’artista a sopravvivere e a trasmettere sensazioni vitali.