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29. 04. 2024 14:42

Basta morti in strada, la protesta tra striscioni e nuovo presidio: «Milano città 30 adesso»

Basta morti in strada. Questo l'urlo che si alza nuovamente al cielo di Milano

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Basta morti in strada. Questo l’urlo che si alza nuovamente al cielo di Milano dopo quello che purtroppo è solo l’ultimo (per ora…) tragico incidente. Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio a perdere la vita è stato Ivano Calzighetti, di 37 anni deceduto dopo un impatto violento con un’auto all’incrocio tra via Scipione Pistrucci e viale Umbria, zona Est di Milano.

Basta morti in strada, il corteo

Martedì sera Ivano è stato ricordato con un presidio nel luogo dove si è consumata questa ennesima violenza stradale. E’ stato chiesto con forza che Milano diventi città 30 adesso, perché gli organizzatori ricordano che «ogni scontro stradale avrebbe conseguenze molto meno gravi per tutte le persone coinvolte se le automobili venissero guidate alla velocità giusta, che in città è 30».

ciclista investito, sicurezza
ciclista investito, sicurezza

Basta morti in strada, gli striscioni

Curiosamente nella notte tra martedì e mercoledì è andata in scena una nuova iniziativa di attivisti, comitati e associazioni firmatari del manifesto La Città delle persone per chiedere la Città 30, ovvero l’introduzione del limite di 30 km/h sulle strade cittadine. La città è stata tappezzata di striscioni con scritto «Milano non ama aspettare, Beppe quando sta città a 30?».

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Basta morti in strada, la protesta

«Abbiamo appena appreso che mentre questa notte eravamo in azione a installare striscioni che chiedono a Beppe Sala di fare di Milano una città30 per fermare i morti in strada, un ragazzo di 37 anni in bici perdeva la vita investito e ucciso da una persona alla guida di un’automobile. Pensiamo che ogni commento sia superfluo – hanno commentato gli attivisti -. Dopo un anno di inazione di Sala e Censi ci chiediamo: chi è maggioranza, a Milano? Il consiglio comunale o Aci Milano e la dinastia La Russa? Il coraggio o l’inerzia? La trasparenza o la vaghezza? La capacità o il pressapochismo disinformato?».

«E chi è il sindaco di Milano? Una persona contemporanea che guarda a una cosa chiamata futuro ma che è già oggi realtà in mezza Europa o una persona “provinciale” – nella sua peggiore accezione – convinta dei più disinformati luoghi comuni di un modello auto-centrico, insostenibile e ingiusto? Se Beppe Sala ama mettersi al lavoro, come i milanesi, cosa sta aspettando? Se invece Beppe Sala non sa da dove partire: oltre agli striscioni, ti regaliamo anche una bozza di delibera in pieno spirito ambrosiano..».

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