Sono tornati visibili i 28 mosaici di via Bach, per una lunghezza complessiva di 120 metri, che erano posizionati lungo il perimetro di cinta dell’ex Centrale del Latte di Milano a Porta Lodovica, e che vennero asportati, salvati e restaurati con il contributo dell’Università Bocconi, che su quell’area ha fatto realizzare il nuovo campus e la sede della SDA Bocconi School of Management.
La storia dei mosaici di via Bach
I mosaici erano stati commissionati nel 1998 per festeggiare i 70 anni della Centrale del Latte e realizzati con 18 mila tessere colorate. Furono collocati sul muro di cinta della Centrale del Latte e all’epoca si trattava del mosaico più lungo d’Europa con i suoi 120 metri di lunghezza. Realizzati da 28 giovani artisti volontari come Fabio Rotella, Alex Mocika, Piero Gaeta, Massimo Giacon e Maria Christina Hamel che lavorarono senza percepire alcun compenso, per donare e valorizzare delle loro opere in un contesto urbano.
La restaurazione dei mosaici di via Bach
Oggi i mosaici trovano una nuova collaborazione in via Bach e rappresentano uno degli interventi di riqualificazione del quartiere che Bocconi ha concordato con il Comune di Milano. Il lavoro e restauro è stato preso in carico dall’università che ha provveduto anche a far realizzare i supporti d’acciaio verde sui cui montare i pannelli che ora si trovano sulla strada ciclopedonale che affianca il parco Ravizza.
Mosaici di via Bach, parla il presidente di Municipio 5
«All’epoca per la loro realizzazione erano stati coinvolti con un concorso anche i bambini e i ragazzi delle scuole della zona – spiega Natale Carapellese, presidente del Municipio 5 – Qui al Parco Ravizza si notano di più, sono più visibili, sembrano più grandi. Aspettavamo questa restituzione: adesso la speranza è che non siano oggetto di atti vandalici».