È stata una notte «infernale» e «senza sosta» quella dei vigili del fuoco, dove si sono accavallate al centralino dei pompieri oltre 350 richieste d’intervento a causa del nubifragio a Milano. All’alba ne sono rimaste un centinaio, ma sono numeri che potrebbero schizzare a breve verso l’alto. È l’effetto della ‘conta’ sul territorio, di chi dopo i primi controlli in giardino o nel condominio ha trovato antenne, cornicioni o impalcature pericolanti, o alberi e rami che minacciano di cadere in giardino, o nella via davanti casa».
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Nubifragio a Milano, torna il sereno in città
E così per tutta la notte gli automezzi e il personale dei vigili del fuoco era ovunque, in città, soprattutto in prossimità di incroci e corsie preferenziali, cantieri ed edifici pubblici, i più colpiti dalle centinaia di piante crollate. Intanto nel capoluogo lombardo è tornato il cielo azzurro, e non si registrano ulteriori feriti, come confermato da 118 e Polizia Locale. Le metropolitane hanno sempre funzionato mentre in superficie la più colpita è la viabilità tramviaria.
Maltempo in Lombardia, chiesto lo stato di emergenza
Dopo la terribile ondata di maltempo che ha colpito l’intero territorio e il nubifragio a Milano, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha formalizzato al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai ministri competenti e al capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale per la Lombardia.
Nubifragio a Milano e maltempo in Lombardia, la conta dei danni
Nel motivare la richiesta, il governatore spiega come «nei territori interessati sia pienamente operativa la struttura sistema regionale di protezione civile» per gli interventi necessari all’assistenza alla popolazione e la rimozione del materiale che ha invaso le strade, i centri urbani e coinvolto edifici pubblici e privati. «Ad oggi – scrive Fontana – risulta una prima stima di oltre 41,4 milioni di euro di cui 24,7 per il comparto pubblico e 16,7 per il comparto privato, ma mancano ancora le segnalazioni degli eventi degli ultimi giorni e di quelli in corso». Numeri in realtà molto più grandi visto che nella sola Milano si calcolano circa 100 milioni di danni a causa del maltempo.
Nubifragio a Milano, Fontana: «Non è ancora finita»
Per il periodo dal 3 al 7 luglio, particolarmente colpiti risultano i territori delle province di Bergamo, Como, Lecco e Mantova, con danni stimati in 19,5 milioni di euro. Dall’11 al 14 luglio danni maggiori – stimati in 21,9 milioni di euro – nelle province di Brescia, Como e Varese mentre dal 15 al 21 luglio il maltempo ha colpito soprattutto la Città metropolitana di Milano e le province di Monza Brianza, Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. «Visti gli eventi meteorologici attualmente in corso anche in questi giorni – conclude il governatore – la stima dei danni proseguirà nei prossimi giorni ed è, purtroppo, destinata ad aumentare».
Nubifragio a Milano, Granelli: «Massima attenzione»
A Milano l’appello dell’assessore alla Protezione civile Marco Granelli è di «prestare sempre la massima attenzione e tanta prudenza». «Invitiamo – ha ribadito – tutti a tenere la massima attenzione e prudenza, e a seguire le indicazioni delle autorità. Ringrazio tutti coloro che da giorni a Milano città e nella città metropolitana e oltre stanno lavorando ininterrottamente, con professionalità e dedizione, per aiutare la città a continuare a vivere».