Tredici proposte, un solo obiettivo: dare vita al legno degli alberi abbattuti dal nubifragio. Quello di promuovere l’economia circolare e sensibilizzare sull’importanza del cambiamento climatico. È questo il fine delle opere ‘site-specific’, panchine e elementi d’arredo selezionati dal Comune di Milano, che verranno trasformati in manufatti dal forte impatto estetico e concettuale.
Nubifragio, le opere
La Commissione interna ha esaminato con attenzione e selezionato le proposte più idonee, che verranno sottoposte all’esame della Conferenza dei servizi, alla quale partecipa anche la Soprintendenza, per l’approvazione definitiva e la localizzazione. Non mancano nomi suggestivi: Vacuity, Abbraccio, Memoriale selvatico, Tempio, solo per citarne alcuni.
Nubifragio, l’obiettivo
Tutte le opere, infatti, mirano a invogliare i cittadini a riflettere sul delicato rapporto tra uomo e natura, e sensibilizzarli sulle terrificanti conseguenze del cambiamento climatico. Il legno degli alberi abbattuti diventerà così opera d’arte o oggetti d’arredo nei parchi, e sarà il simbolo di un messaggio ecologico che non deve essere ignorato.
Nubifragio, dichiarazioni
«Le opere hanno colto lo spirito del nostro avviso pubblico – commenta l’assessora al Verde Elena Grandi –. La trasformazione degli alberi abbattuti dal vento in oggetti di design o arredo urbano sarà uno sprone a ricordare quello che è successo l’estate scorsa e a riflettere sulle conseguenze del cambiamento climatico nelle città. Ma rappresenta anche un segno di rinascita e concretezza, a ricordo di come Milano in poco più di un mese ha saputo reagire e rialzarsi».
«C’è stato un grande entusiasmo intorno a questa iniziativa, tanto che le proposte hanno continuato ad arrivare anche dopo la scadenza; stiamo valutando una riapertura dell’avviso. Intanto l’iter per queste tredici opere andrà avanti e siamo già in contatto con i Municipi che le ospiteranno».