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26. 04. 2024 18:03

Dalla fila al Pane Quotidiano alla Scala: “La sorpresa più bella della mia vita”

Tre utenti del "Pane Quotidiano" invitati alla Scala d auna volontaria. La cultura e la bellezza raramente sono alla portata di tutti

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Una bella, bellissima storia è quella che ha accompagnato ieri sera la prima apertura della Scala a capienza piena dall’inizio della pandemia. Ad assistere al Barbiere di Siviglia non c’era solo il pubblico della “Milano bene” o gli esperti del loggione, ma anche tre utenti di “Pane Quotidiano” – Isabella e Robert, di nazionalità ucraina e Misha, indiana – che per la prima volta hanno assistito ad una recita in uno dei più bei teatri del mondo.

Lucia Martinelli, volontaria a Pane Quotidiano: “La cultura e la bellezza, che purtroppo raramente sono alla portata di tutti, aiutano ad alleggerire un po’ la vita, dimenticando per un attimo il buio e le difficoltà”

Questa storia l’ha raccontata al Corriere Lucia Martinelli, insegnante di pianoforte e volontaria al “Pane Quotidiano”, che ha spiegato di aver posizionato, qualche tempo fa, una cassa per far ascoltare la musica alle centinaia di persone che ogni sabato mattina stanno ore in fila per ricevere il pranzo dalla onlus milanese. Un’educazione all’ascolto che ha dato i suoi frutti. «Ho visto che queste tre persone ogni volta che c’era la lirica si avvicinavano, chiedevano chi cantasse, volta dopo volta sempre più interessati e consapevoli. La lirica a loro piace proprio – racconta Martinelli – D’un tratto abbiamo avuto l’idea, allora. Portarli alla Scala, per suggellare la nostra convinzione. La cultura e la bellezza, che purtroppo raramente sono alla portata di tutti, aiutano ad alleggerire un po’ la vita, dimenticando per un attimo il buio e le difficoltà».

Se Misha, che non parla italiano, per l’occasione si è cucita da sola un abito da far invidia, Isabella, arrivata dall’Ucraina qualche anno fa, era felicissima: «È la sorpresa più bella della mia vita», mentre il giovane Robert per la troppa emozione non riesce a dire altro che «Non me lo merito». Se lo meritano eccome, invece, perché certamente avranno apprezzato ogni singola nota dello spettacolo.

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Musica per tutti

Lucia Martinelli non è la prima volta che ha simili pensate, perché da tempo con alcuni compagni della Civica scuola di Milano organizza concerti all’aperto. «Non per un pubblico già appassionato alla musica classica – ha spiegato – ma per gente di passaggio, un pubblico casuale. Per divulgarla». Durante il lockdown ha anche organizzato piccoli concerti sui pianerottoli delle case e nei cortili, micro concerti al Parco Nord, con programmi alle 6 del mattino ai quali potevano assister medici e infermieri.

Adesso c’è questa nuova impresa: un ponte tra il Teatro alla Scala e chi è in coda per il cibo al Pane quotidiano. «Milano è una grande città perché stimola l’inventiva, le connessioni tra le persone – ha detto Martinelli – Questo, per una capitale europea, è un Dna importante e va coltivato».

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