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18. 04. 2024 21:00

La prova del Nove a Milano: tante sfide per i “nuovi” Municipi

Si rinnova la sfida del decentramento dopo le ultime Amministrative: chi sono i presidenti, quali gli obiettivi. Ma la meta è chiara per tutti: 2026

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Sono tante le indicazioni emerse dalle recenti Amministrative. Da una parte il tracollo del centrodestra e l’affluenza ai minimi storici degli aventi diritto al voto, dall’altra l’importante risultato raccolto da Beppe Sala (che rispetto al primo turno del 2016 ha preso un quarto dei voti in più: è il più alto gradimento nella storia della città), l’en plein dei Municipi (tutti passati al centrosinistra) e, di conseguenza, un voto più omogeneo tra centro e periferie.

Municipi, tante sfide all’orizzonte: dal Pnr al decentramento

Al sindaco e alle nove zone, da qui ai prossimi cinque anni, spettano importanti sfide: innovazione tecnologica, gestione della crisi economica e sociale, destino dei miliardi del Next Generation Eu e del Pnrr, mobilità sostenibile e ciclabile, commercio di vicinato e tutela delle botteghe storiche, reti di prossimità e partecipazione cittadina, attenzione alle scuole, interventi massicci nel settore casa, ripensamento degli orari della città, politiche giovanili, sport.

Poi c’è la sfida più interessante e ambiziosa: passare dalla sperimentazione all’attuazione del decentramento municipale. Molte delibere municipali, in questi anni, sono infatti rimaste lettere morte nel cassetto e archiviate come carta straccia. Milano, in generale, può e deve diventare sempre più bella, sempre più vivibile. Sarà compito dei vari Municipi, oltre che della giunta, assicurarsi che ciò avvenga. E sarà compito (rinnovato) del nostro FantaMunicipio prendere nota settimanalmente dei cambiamenti della città. Passione, competenza, coraggio: tra volti noti ed “esordienti”, la sfida al 2026 parte da qui.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Municipio 1, Mattia Abdu: «Una maggiore operatività»

Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni?
«Riprendere il lavoro sulle barriere architettoniche partendo da un nuovo censimento per individuare le aree che necessitano interventi come la creazione di attraversamenti pedonali e scivoli per i disabili».

Quale opera vorrebbe vedere realizzata entro la fine del suo mandato?
«Per quanto riguarda gli immobili vorrei completare il progetto della piscina di via Fatebenesorelle, ormai arenato dalla giunta Pisapia. Sul tema mobilità invece l’obiettivo è concludere la ciclabile della Cerchia dei Bastioni».

Come riformerebbe il rapporto tra Municipi e Palazzo Marino?
«Credo sia necessario uniformare il modus operandi tra assessori e Municipi. Serve un iter amministrativo certo ed una maggiore operatività. Il Municipio propone e il Comune, dopo le valutazioni, accantona le risorse per realizzare le opere nel minor tempo possibile».

Municipio 2, Simone Locatelli: «Riscopriamo le nostre competenze»

Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni?
«Il primo obiettivo è recarmi nei quartieri per ascoltare i residenti ed innescare un processo di partecipazione. Altro punto riguarda le aree verdi demaniali inutilizzate: ci attiveremo per restituirle alla cittadinanza».

Quale opera vorrebbe vedere realizzata entro la fine del suo mandato?
«Uno degli interventi più importanti è indubbiamente la riqualificazione dell’ex mercato comunale di Gorla. Anche se rientra nel bando Reinventing Cities e non è direttamente in carico a noi, faremo di tutto per vederlo realizzato».

Come riformerebbe il rapporto tra Municipi e Palazzo Marino?
«Da un lato i Municipi devono riscoprire le proprie competenze e valorizzarle. Dall’altro, in questa opera di ridefinizione, il Comune deve innanzitutto chiarire le nostre deleghe affidandoci maggiore autonomia e risorse, anche in termini di personale».

Municipio 3, Caterina Antola: «Conosco anche i passi carrai»

Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni?
«Rianimare le commissioni e riprendere tutte le attività lasciate in sospeso: dal seguire i lavori al Parco Lambro a continuare con le riqualificazioni di alcune aree, come ad esempio piazza Bottini».

Quale opera vorrebbe vedere realizzata entro la fine del suo mandato?
«Il primo pensiero va alla scuola Rubattino e Maroncelli per cui sono già stati stanziati dei fondi. Poi vorrei veder rinnovata l’area di Benedetto Marcello ed infine via Andrea Doria, area che rientra tra i vincitori di Reinventing Cities».

Come riformerebbe il rapporto tra Municipi e Palazzo Marino?
«Il regolamento non prevede deleghe in maniera forte. È necessaria maggior autonomia su lavori pubblici, edilizia scolastica e sul verde. I municipi hanno un ruolo primario per indicare le priorità dei quartieri. Come dico sempre “conosco anche i passi carrai”».

Municipio 4, Stefano Bianco: «Una spinta in più dal Comune»

Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni?
«La Zona 4 è attraversata da un imponente sviluppo territoriale. Vanno seguiti i cantieri ponendo l’attenzione anche sul tema delle bonifiche. A questo aggiungiamo un occhio alla cura del verde e a riqualificazioni come il Parco delle Rose».

Quale opera vorrebbe vedere realizzata entro la fine del suo mandato?
«L’Arena è l’opera principale che obbligatoriamente verrà realizzata entro il 2026. Aggiungerei il rinnovamento dello scalo di Rogoredo e Porta Romana. Per la mobilità direi la realizzazione della ciclabile da San Donato al Duomo».

Come riformerebbe il rapporto tra Municipi e Palazzo Marino?
«Prima di parlare di autonomia credo che sia importante realizzare un coordinamento tra i Municipi fatto di un confronto costante al fine di realizzare una rete in grado di fornire risposte immediate alle esigenze del territorio».

Municipio 5, Natale Carapellese: «Una spinta in più dal Comune»

Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni?
«Avere una risposta sullo studio di fattibilità per una nuova linea della metro che passi dal Municipio. Puntiamo anche a realizzare uno sportello di aiuto e orientamento per i malati oncologici grazie al supporto della Bocconi e dello IEO»

Quale opera vorrebbe vedere realizzata entro la fine del suo mandato?
«Vorrei portare a conclusione tutte quelle opere segnate nel bilancio partecipativo del Comune ma non ancora concluse. Mi vengono in mente alcuni interventi a Gratosoglio e la riqualificazione della chiesetta di S. Ignazio».

Come riformerebbe il rapporto tra Municipi e Palazzo Marino?
«Renderei più fluidi e costanti i rapporti tra gli assessori e i Municipi per fornire risposte più celeri ai cittadini. L’obiettivo è certamente quello di una maggiore autonomia, per la quale serve una maggiore spinta e risorse dal Comune».

Municipio 6, Santo Minniti: «Avvicinare le risposte ai cittadini»

Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni?
«A breve apriremo la nuova anagrafe nel quartiere Barona. Poi cercheremo di lavorare con l’Ats sulla sanità territoriale: nei quartieri del Municipio c’è carenza di medici di base ed è necessario agire con tempestività sul tema»

Quale opera vorrebbe vedere realizzata entro la fine del suo mandato?
«Beh, sono sicuro che vedremo il completamento della M4. Altri obiettivi saranno la realizzazione della ciclopedonale Giambellino-Ronchetto e la bretella Merula-Chiodi, necessaria per alleggerire il traffico nell’area della Barona»

Come riformerebbe il rapporto tra Municipi e Palazzo Marino?
«È necessario portare avanti il decentramento con deleghe sulla scuola e sui lavori pubblici, aspetti fondamentali per avvicinare le risposte ai cittadini. Ben venga invece che Palazzo Marino tenga la parte tecnica di creazione dei bandi».

Municipio 7, Silvia Fossati: «Siamo le antenne del territorio»

Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni?
«La priorità restano le case popolari: riqualificarle dal punto di vista strutturale, ma anche organizzarle meglio in concerto con l’Aler. Altro tema sono i grandi parchi: puntiamo al loro rinnovamento e al potenziamento del bike sharing per raggiungerli»

Quale opera vorrebbe vedere realizzata entro la fine del suo mandato?
«Vorrei ricreare opere di urbanistica tattica come quella di piazza Sicilia. L’obiettivo è che ogni quartiere ne abbia una. Sono interventi non solo per il decoro estetico, ma soprattutto per creare nuovi luoghi di socialità»

Come riformerebbe il rapporto tra Municipi e Palazzo Marino?
«Propongo due approcci. Da un lato più deleghe perché in fondo i municipi sono le “antenne del territorio”. Dall’altra invece credo sarebbe necessario un maggior coordinamento tra i Municipi per stilare una serie di richieste organiche».

Municipio 8, Giulia Pelucchi: «Internazionali con il CASVA»

Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni?
«Continuare con la riqualificazione degli edifici scolastici e concentrarci sul Welfare, aiutando le famiglie sia dal punto di vista materiale che psicologico. Sul fronte della mobilità la priorità resta Corso Sempione».

Quale opera vorrebbe vedere realizzata entro la fine del suo mandato?
«Riqualificare l’area di via Brocchi e di via Magreglio. Altro obiettivo è vedere completato il CASVA, il Centro Alti Studi per le Arti Visive, che si prepara a diventare un polo attrattivo internazionale. I lavori sono partiti a settembre»

Come riformerebbe il rapporto tra Municipi e Palazzo Marino?
«È necessario decentrare competenze e risorse, sia in termini economici, sia per quanto riguarda il personale tecnico. I Municipi sono le istituzioni maggiormente connesse ai territori: ora quel processo avviato cinque anni fa è finalmente realizzabile».

Municipio 9, Anita Pirovano: «Non si può far tutto da Palazzo Marino»

Quali sono i suoi obiettivi per i primi 100 giorni?
«Declinare un programma di incontro-confronto con i quartieri. Fare di tutto per garantire una sana convivenza tra la movida e le istanze dei residenti e continuare con “Scuole aperte”, l’apertura degli spazi scolastici alla cittadinanza»

Quale opera vorrebbe vedere realizzata entro la fine del suo mandato?
«Non posso non citare la riapertura della piscina Scarioni così come l’entrata in funzione delle vasche del Seveso. Confido anche in un “lascito” da parte delle Olimpiadi: un nuovo impianto sportivo per ogni quartiere».

Come riformerebbe il rapporto tra Municipi e Palazzo Marino?
«Servono maggiori competenze sia in termini di cose da occuparsi che di risorse da gestire. Credo sia fondamentale una maggior collaborazione in entrata e in uscita. I Municipi devono avere un ruolo centrale: non si può far tutto da Palazzo Marino».

 

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